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Home/Italia/Il mio week end in Salento: tra taralli, vino rosso e borghi nascosti
week end in salento

Il mio week end in Salento: tra taralli, vino rosso e borghi nascosti

week end in SalentoNon mi piace andare al mare. Cosa ci devo fare? Trovo che il tempo passato in spiaggia sia sprecato, rubato prepotentemente alla possibilità di scoperta di attimi di vita vera, quella fatta di paesaggi, di persone e di tradizioni.

Ma la legge del contrappasso dice che, se ad Elena non piace il mare, a tutti quelli che le girano intorno piace assai! E così, ho un ragazzo appassionato di vela – ma di questo ve ne parlerò in un altro momento – e dei genitori con un’enorme casa in Salento.

Per il secondo anno di fila, quindi, il ponte del 2 giugno è dedicato alla “tintarella”, saltando da un paesello all’altro del Salento e rotolando lentamente verso il tacco d’Italia.

Il sole caldo del sud spazza in due secondi i ricordi grigio-cemento-bagnato delle ultime settimane Meneghine. Il mio umore, messo a dura prova da un viaggio in bus da Milano, ringrazia calorosamente.

Tornare in Salento è stato un po’ come tornare a casa. Perché il Salento è un altro mondo, fatto di cose lente, semplici e tradizionali. Fatto di gente genuina che ti accoglie orgogliosa della sua terra e di quello che ha da offrire.

Così, tra pomeriggi in spiaggia, aperitivi a base di taralli e vino e gitarelle alla scoperta dei luoghi salentini, ecco qui le mie impressioni su quel che ho visto e assaggiato.

 

Città e piccoli borghi salentini

Lecce

Signora barocca d’altri tempi, elegante e al tempo stesso fantasiosa come l’architettura che la caratterizza, Lecce mi ha accolta come poche altre città hanno saputo fare finora. Sarà per il colore dorato della pietra leccese, per le viuzze strette che ti avvolgono al passaggio o le “ennemila” bancarelle di prodotti tipici sparse per il paese, ma Lecce ha trasparito personalità dal primo minuto in cui ci ho messo piede.

Non ho avuto tempo di visitare molto – purtroppo – ma Lecce è un tripudio di Chiese e Palazzi ricchi di storia e cultura. Consiglio una visita alla Basilica di Santa Croce, al Duomo e alla sua piazza. E poi, perditi tra i vicoli affollati, gironzolando senza meta fino a trovare ispirazione per la cena.

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Piazza del Duomo a Lecce

Otranto

Lei è la mia preferita. Candida come una sposa protesa verso il suo amore eterno, il mare. Senza di lui, lei non avrebbe senso e viceversa. Otranto guarda ad est la costa Albanese distante solo una settantina di chilometri: se allunghi la mano, ti sembra di toccarla. Visita il Castello Aragonese, da cui si gode una vista mozzafiato della città e del porto e la Cattedrale di Santa Maria Annunziata, con il famoso mosaico dell’Albero della Vita ed il pregiato soffitto a cassettoni. I vicoli bianchi ricolmi di ristoranti tipici e negozi di prodotti locali ravvivano la vita notturna della città, per fortuna ancora esente dal turismo esasperato di Gallipoli.

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Il porto di Otranto

 

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Otranto al tramonto

 

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La Cattedrale di Santa Maria Annunziata

Santa Maria di Leuca

Stare sulla punta del tacco dell’Italia è una sensazione da provare almeno una volta nella vita. Il paese si snoda al livello del mare ma a me non ha entusiasmato molto. Vale invece la pena di salire il promontorio, fino al faro, ed osservare dove, figurativamente, i due mari si incontrano. A lato della piazza c’è il Santuario Santa Maria de Finibus Terrae che deve il nome all’essere, appunto, là dove le terre finiscono.

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Un selfie là, dove si incontrano i mari

Gallipoli

Gallipoli è divisa in due zone: quella che si snoda intorno a Corso Roma è la città nuova, piena di negozi, bar e gelaterie; poi c’è il centro storico, arroccato sul promontorio che si affaccia all’Isola di Sant’Andrea. La parte più interessante è proprio quest’ultima. Se come me non sopporti le folle di turisti, il momento migliore per gironzolare per le viuzze del centro storico è quello dopo le 23.00. I luoghi si fanno più silenziosi ed i monumenti iniziano “respirare”, sollevati dal marasma della serata appena conclusa.

Gallipoli parla di storia e di mare: c’è il Castello Aragonese con le mura che calano a picco in acqua e la Cattedrale di Sant’Agata, incastrata tra palazzi barocchi. Gallipoli è famosa per la sua animata vita notturna e da qualche anno è meta preferita dei giovani di tutta Italia. I ristoranti non mancano ma sono tutti piuttosto piccoli (per lo meno nel centro storico). Se siete numerosi prenotate in anticipo, altrimenti, prendetevi un aperitivo a base di pesce crudo al porto e poi, più tardi, scegliete il ristorante che più vi ispira. Noi abbiamo cenato al Giardino Segreto dove finalmente ho assaggiato il polpo alla pignata, di cui vi parlerò tra poco.

 

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Cattedrale di Sant’Agata

 

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Scorci di Gallipoli

 

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Aperitivo con pesce crudo

Specchia

E’ stata la mia vera scoperta del Salento. Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di Lecce, Otranto, Santa Maria di Leuca e soprattutto di Gallipoli. Ma io, Specchia, non sapevo nemmeno che esistesse. Ci siamo andati perché lo stomaco chiamava cibo e tra noi si conosceva un ottimo ristorante proprio lì. Specchia è dichiarato uno dei borghi più belli d’Italia e io penso che la cosa sia più che meritata.

Il borgo di Specchia è un dedalo di stradine arrampicate, di volte in pietra e di angoli segreti. È dove trovi la commessa del pastificio che si offre di consegnarti la pasta fresca al ristorante dopo cena, per far sì che riesca ad “asciugarla” un minimo per poterla trasportare fino a Milano. Specchia al tramonto si tinge di colori da fiaba. Il Castello Risolo si affaccia imponente sulla grande Piazza del Popolo, quasi sproporzionata rispetto alla grandezza dell’intero borgo. Dalla parte opposta, si trova la Chiesa della Beata Vergine Maria la cui facciata è sormontata dall’effigie di San Nicola, protettore della città.

Il “famoso” ristorante in cui ci siamo catapultati per cena è La Ficarigna, che rimane un po’ fuori dal centro. Consigliassimo.

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Il Palazzo Risolo

 

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Porticine di Specchia

 

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Il Palazzo Risolo

Oria

Si trova nel Salento settentrionale, in provincia di Brindisi. È un borgo fortificato dalle origini medievali piazzato sul cocuzzolo della collina. Su e giù per le stradine del centro storico fino ad arrivare al Castello del XI secolo. Poi un aperitivo (eh che poteva mancare?) in un locale pieno di gente sulla strada principale ed un’ottima cena di pesce al Ristorante Vecchia Oria (Vicolo Rotto Milizia 3, Oria).

 

Le mie spiagge salentine preferite

Il mare del Salento è una piscina. Sul serio, lo so che sono poco credibile visto il mio poco amore per il mare, ma come resistere ad un tuffo in tanta limpidezza?

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Durante il week end abbiamo testato queste spiagge:

Alimini (Otranto)

E’ in assoluto la spiaggia che ho preferito grazie all’acqua meno fredda delle altre zone e il lungo bagnasciuga a prova di camminatori seriali. Si trova a pochi chilometri a nord di Otranto, quindi sul lato adriatico, ed in piena estate dicono essere la sagra dell’aperitivo e della musica a palla 🙂 . La spiaggia alterna spazi attrezzati e spazi liberi, quindi ce n’è per tutti i gusti.

Punta Prosciutto (Porto Cesareo)

Un po’ più a nord di Porto Cesareo c’è la lunga spiaggia di Punta Prosciutto. Ho visto fotografie di questa spiaggia tanto belle da far invidia a quelle caraibiche. Ai primi di Giugno era ancora un po’ sporca di alghe portate a riva dal mare durante l’inverno ma con l’apertura della stagione turistica diventerà il gioiellino della costa ionica. Anche qui, di spazio ce n’è per tutti e alcune zone sono ben attrezzate.

Le Maldive del Salento (Leuca)

Questa spiaggia, a pochi chilometri da Leuca, è molto famosa e deve il nome alla limpidezza dei colori dell’acqua che la bagnano. Quando siamo stati noi, in realtà, l’acqua era un po’ torbida, probabilmente a causa di qualche corrente strana. Anche qui sono disponibili bagni e docce, qualche bar, lettini e ombrelloni. Un po’ meno spazio, per quel che mi è sembrato di vedere, per gli scappati di casa come noi che preferiscono la spiaggia libera.

 

Cosa assaggiare in Salento

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Polpo alla Pignata

 

Inutile sottolinearlo, la cucina mediterranea è parte integrante della cultura salentina. Di cibi e piatti tipici ce ne sono a manciate. Mi limito a consigliarti quelli che per me sono stati il TOP:

Il polpo alla pignata

E’ il polpo con le patate, cotto con la sua stessa acqua in un recipiente di terracotta. Se volete provare a cucinarlo, ecco la ricetta dal blog di “Spizzica in Salento”. Per chi come me ama il polpo, è una goduria assoluta!

Le orecchiette alle cime di rapa

E’ un piatto tipico pugliese, più che salentino. La pasta è rigorosamente fatta in casa e il condimento è a base di cime di rapa e peperoncino. Sono squisite!

I taralli pugliesi

I taralli sono il prodotto tipico pugliese più conosciuto in assoluto. La ricetta più semplice è quella con semola, olio e vino bianco. Le aggiunte, poi, sono le più bizzarre: patate e rosmarino, pomodori secchi, cereali, olive e capperi, cipolla, e chi più ne ha più ne metta. I taralli pugliesi sono friabili da morire. Sono di quelli che ne mangi uno e non ti fermeresti più. La friabilità dipende sia dal metodo di cottura che dalla qualità della semola. Fatto sta che io quelli che trovo al supermercato non riesco più a mangiarli tanto mi sembrano finti. Consiglio di portarti uno zaino da riempire di taralli da portarti a casa 😉

Le friselle pugliesi

Ecco la droga numero due (dopo i taralli), ideale per pranzi veloci, semplici e gustosi. La frisella somiglia, esteticamente, ad una ciambella un po’ secca tagliata a metà. Viene poi condita con una base di olio extravergine ed ingredienti a piacimento: pomodori, origano, tonno, ecc. Idem come sopra, fate spazio nello zaino!

Il vino e l’olio extravergine di oliva

Dulcis in fundo, ecco il mio amico vino e il suo compagno olio. Sono due prodotti fondamentali del territorio pugliese, dal carattere forte e distinto – il vino può arrivare a 15%Vol mentre l’olio è dei più saporiti che abbia mai assaggiato. Di cantine ne è piena l’aria, io consiglio quelle di Manduria dove viene prodotto e venduto il famoso Primitivo di Manduria. Per quanto riguarda l’olio, la cosa migliore è chiedere o conoscere persone del posto che sapranno consigliarti. Considera che in Puglia molte persone si autoproducono olio e vino quindi l’offerta è sempre molto alta. Comunque vada, e nella maggior parte dei casi, cascherai bene.

Written by:
Elena Frigerio
Published on:
17 Giugno 2016
Thoughts:
11 commenti

Categories: Italia, PugliaTags: salento

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Teresa

    17 Giugno 2016 alle 12:29

    Che bello leggere questo articolo! Io che in questi posti ci sono nata e vissuta… mi avete davvero fatta sognare! E la prossima volta che andate in Puglia, vengo con voi!!! 🙂

    Rispondi
    • Elena Frigerio

      17 Giugno 2016 alle 12:41

      Che fortuna Teresa, questa è davvero una terra stupenda! Beh, l’anno prossimo ti avviso per tempo allora 😉

      Rispondi
  2. Sara Chandana

    17 Giugno 2016 alle 12:30

    Bel post! Sono una salentina innamorata della sua terra e mi ha fatto molto piacere leggere le tue impressioni 🙂
    E concordo, Specchia è davvero una sorpresa 🙂

    Rispondi
    • Elena Frigerio

      17 Giugno 2016 alle 12:46

      Grazie Sara, viene facile scrivere cose belle sul Salento 🙂 E tu hai la fortuna di viverci. Ora capisco perché i miei genitori hanno voluto prenderci casa!

      Rispondi
  3. Lucrezia & Stefano - In World's Shoes

    17 Giugno 2016 alle 14:45

    Che bella la Puglia, quanta voglia di scoprirla! <3
    I tramonti sono qualcosa di spettacolare, lo sono ovunque, ma secondo me in Puglia un po' di più.

    Un bacione 🙂

    Rispondi
  4. Iltuopostonelmondo

    17 Giugno 2016 alle 16:58

    Rileggendo il tuo articolo mi sono tornati gli occhi a cuoricino: ho passato anche io il ponte del 2 giugno in Salento toccando quasi gli stessi posti… Vuoi vedere che ci siamo anche incrociate senza accorgercene? Il mio ricordo del Salento era sbiadito, ora ho talmente tanti bei ricordi che ho difficoltá a scrivere il mio di post! Buono il cibo, il mare, l’aria ma sopratutto, la gente! ☺️

    Rispondi
    • Elena Frigerio

      17 Giugno 2016 alle 19:14

      Vedi, a saperlo, ci saremmo bevute un caffè in piazza a Lecce! 🙂 Dai dai scrivi che sono curiosa!

      Rispondi
  5. Elisa

    17 Giugno 2016 alle 19:11

    Quanti bei ricordi riaffiorano nel leggere questo post. Sono stata in in queste zone nell’estate 2010 ed è esattamente come dici tu, non cambierei una virgola. Dalle città, il loro splendore, il calore delle persone, la bellezza delle dpiagge e del mare e… il cibo!
    Lecce mi è piaciuta moltissimo, Otranto l’ho trovata fantastica, a tavola non mi sono mai tirata indietro su nulla (e mai insoddisfatta!) e ci tengo a confermare che la spiaggia di Punta Prosciutto è in assoluto favolosa. Se la Puglia fosse più vicina a Brescia ci tornerei di continuo senza stancarsi mai ☺

    Rispondi
    • Elena Frigerio

      17 Giugno 2016 alle 19:17

      Purtroppo il viaggio fino in Salento non è cosa da poco. Il l’ho fatto in bus (!) questo giro e devo dire che è un’esperienza da non ripetere. Ma gli aerei erano inarrivabili.
      Punta Prosciutto ai primi di giugno è ancora molto sporca, ma i miei genitori mi mandano sempre fotografie fantastiche durante l’estate! 🙂

      Rispondi
  6. Roberta

    22 Luglio 2016 alle 11:55

    Neanche io sono un’appassionata di mare. Ma il mare del Salento merita 🙂 P.s. Quanto è bella Lecce.. non mi stanca mai!

    Rispondi
  7. giada montervino

    28 Settembre 2018 alle 23:09

    Bellissimo il Salento e per chi vuole mangiare i taralli pugliesi più buoni non può non prenderli su antoniofiore.net

    Rispondi

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