Settimana scorsa sono stata 5 giorni in barca a vela alle Isole Egadi. È stata la mia prima volta in territorio siculo ma ci è voluto un attimo per capire che ci tornerò presto.
Sono partita senza aspettative e senza programmi, a parte un foglio bianco stropicciato con una mappa di 8 sentieri percorribili a piedi sull’isola di Marettimo. Avevo bisogno di natura e di relax e così è stato: il mio popò se n’è stato comodamente spaparanzato al sole a poltrire come non faceva da anni. 🙂
Tuttavia, l’articolo di oggi non vi racconterà di alcuna spiaggia o grotta che valga la pena di essere vista – dopotutto, come riuscire a stilare una classifica quando tutto è così incantevole – ma sarà piuttosto una raccolta di considerazioni su alcuni aspetti inerenti alla vacanza in barca a vela.
Già, perché la vita in barca a vela non la racconta mai nessuno e credo invece che valga la pena spendere due parole a riguardo.
Non essendo un’amante del mare, la barca a vela non mi ha mai attirata. Ho però la “fortuna” di avere un ragazzo skipper che, tutti gli anni, mi trascina quasi di peso su quella “scatoletta del tonno con le vele”, come la chiamo io (eddai lo sapete che io sono per le montagne, no?).
Quest’anno è stato il terzo di fila e, devo ammetterlo ragazzi, la barca inizia a piacermi!
Se, al contrario di me, sei attirato ed elettrizzato dall’idea di una vacanza in barca a vela ma non ci hai mai messo un piede sopra, allora continua a leggere perché ti elencherò sette aspetti di cui dovresti tenere in considerazione prima di imbarcarti – letteralmente – in questa nuova avventura.
Le onde e il mal di mare
Inutile specificare che le onde saranno le tue inseparabili compagne di viaggio. Ti piacciono le onde? A me un sacco, ma solo se le guardo dalla terra o se mi ci tuffo in mezzo! Per me “onda” in barca è significato solo di “mal di mare”.
Se stai valutando la possibilità di fare una vacanza in barca a vela, questo è in assoluto l’aspetto più importante da considerare e che, se sottovalutato, trasformerà l’esperienza in un incubo epocale. Parola di una che, il primo anno, è stata male 3 giorni su 4.
Quindi, pensa bene a qualsiasi esperienza pregressa in barca e cerca di fare mente locale su come sei stato. Io ricordavo di essere stata poco bene persino sul traghetto per andare in Sardegna. Se consideriamo che la barca a vela risente degli “umori del mare” almeno 10 volte tanto rispetto ad un traghetto mastodontico… beh, tira un po’ tu le somme!
Come fare allora? All’epoca della mia prima volta in barca ricevetti i più disparati consigli:
- Qualcuno mi suggerì di indossare i braccialetti per il mal di mare/auto/aereo e chi più ne ha più ne metta
- Qualcun altro suggerì dei cerotti a base di farmaci non ben identificati, da appiccicare dietro all’orecchio: ipotesi che scartai subito visto che gli effetti collaterali consistevano in “stato di rincoglionimento totale + sonnolenza ai limiti dell’indecenza”
- Qualcuno mi sconsigliò sia l’uno che l’altro e mi suggerì, invece, di curare molto l’alimentazione durante la permanenza in barca
Alla fine comprai i braccialetti… soldi buttati!
Dopo tre esperienze in barca a vela posso dire che l’unica cosa che si può fare per mitigare (N.B. ho detto mitigare e non eliminare) il mal di mare è prendere alcuni accorgimenti una volta saliti a bordo e sperare che il proprio fisico si adatti velocemente alla nuova condizione.
Personalmente, cerco di fare le seguenti cose:
- Non bere latte o qualsiasi tipo di cosa liquida prima e durante la navigazione
- Mangiare cibi secchi (cracker, grissini, pane) o salati (arachidi, acciughe) che non favoriscano la formazione di succhi acidi nello stomaco
- Durante la navigazione, stare sopra coperta, cioè negli spazi all’aperto, in modo da avere sempre aria fresca sul viso
- In caso di nausea o di malessere, scendere in cabina e sdraiarsi fino a che non passa
- Se non si è in navigazione, buttarsi in acqua: funziona al 100%
La convivenza con il resto dell’equipaggio
Dato per scontato che tu non soffra di mal di mare e che sia pronto per goderti questa fantastica esperienza, ricordati che il successo della vacanza è direttamente proporzionale al livello di armonia che si crea con il resto dell’equipaggio. A meno che non si viaggi in solitaria oppure in coppia, sarà inevitabile lo stretto contatto con i tuoi coinquilini, che siano essi amici di lunga data o perfetti sconosciuti.
Riflettevo su questo aspetto con un’amica, proprio alla fine dei miei 5 giorni alle Egadi. Viaggiare con amici, soprattutto se di lunga data, non sempre si rivela la scelta migliore. Quando le persone si conoscono da molto tempo, infatti, è più facile che si lascino andare a comportamenti che, con perfetti sconosciuti, probabilmente non terrebbero mai.
Se questo è vero anche nella vita di tutti i giorni, in barca a vela è un aspetto ancora più rilevante, dati gli spazi ristretti e l’impossibilità di “cambiare aria” se qualcosa non va.
Questo per dire: armati di una buona dose di tolleranza nei confronti del prossimo e sii collaborativo nelle “faccende di barca” … vedrai che andrà tutto alla perfezione e alla fine della vacanza sarete diventati tutti parte di una grande famiglia.
Lo spazio
Lo so che ti stai già immaginando su quest’ENORME barca dalle vele bianche… ecco, è giunto il momento di svegliarti: stai sognando! A meno che tu non voglia una barca da 50 piedi tutta per te, rassegnati al fatto di condividere quel poco spazio a disposizione con altre persone.
Vogliamo parlare poi del sotto coperta? Sogni un letto comodo a due piazze? Nella maggior parte dei casi il tuo letto somiglierà di più ad un loculo, da dover peraltro condividere con qualcuno.
Se la barca verrà occupata per la sua massima capacità, sarà facile che qualcuno dormirà in dinette (ossia lo spazio della barca equiparabile ad un “soggiorno con angolo cottura”), che non ci sarà spazio di seduta per tutti al tavolo del pozzetto, che in cabina dovrai rinunciare a svuotare la borsa dei vestiti a meno che tu non voglia vivere nel disordine perenne (cosa che io faccio regolarmente, tra l’altro).
La barca a vela non è uno yacht di lusso. Sapevatelo! 😉
L’igiene personale
E qui, donzelle, veniamo a noi. Lasciate a casa shampoo + balsamo + impacco per i ricci. Uno shampoo/doccia va più che bene. Le vostre docce saranno veloci e ridotte ai minimi termini se vorrete evitare di essere buttate a mare dal resto dell’equipaggio.
L’acqua, in barca a vela, è un bene preziosissimo che non deve essere sprecato per nulla al mondo.
Se poi si è in tanti e non si ha la possibilità di fermarsi in porto a fare rifornimento di acqua potabile durante l’intera vacanza, potreste essere costrette a lavarvi direttamente in mare con il sapone marino.
Ammetto che a me questa cosa di lavarsi in mare piace tantissimo. Sarà che non sono una che vuole stare comoda a tutti i costi e che il fatto di potersi lavare in mare la considero una vera e propria magia, quindi, se posso, preferisco lavarmi così.
Il funzionamento del sapone marino è un qualcosa di magico: come un normale docciaschiuma, ti insaponi da capo a piedi e poi, per sciacquarti, ti basta fare un tuffo nel mare. Io lo chiamo “sale-repellente” perché una volta asciutti, niente più sale sulla pelle e capelli sufficientemente puliti fino al giorno seguente.
Sconsiglio comunque di usarlo per 15 giorni di fila, a meno che tu non voglia diventare pelata! 😉
Se sei quindi un amante della comodità, evita accuratamente una vacanza in barca a vela.
Mi piace equiparare la vacanza in barca a vela ad un viaggio zaino in spalla: poche comodità, vita selvaggia e assoluta necessità di spirito di adattamento.
L’abbigliamento
Vorrei spendere una parola sull’abbigliamento da barca e, soprattutto (tornando alle donzelle) sulla questione scarpe.
Innanzitutto, se non volete far drizzare i capelli in testa allo skipper, evitate di portarvi a bordo un trolley da viaggio! Solo borse morbide da poter ficcare ovunque. Altra cosa che farà di te una barzelletta da Guinness dei primati sarà cercare di usare scarpe col tacco a bordo. Lo so, può sembrare assurdo, ma so di gente che ci ha provato.
In barca non si indossano scarpe, a meno che non abbiano suola bianca pulitissima, né ciabatte infradito: sono pericolosissime.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, è importante portarsi qualcosa di caldo e/o impermeabile da indossare la sera. Soprattutto se si dorme in rada, cioè non al porto ma ancorati al largo, l’umidità può essere fastidiosa.
E comunque, non occorre essere bardati fino ai denti con abbigliamento super tecnico. Quello lo lasciamo a chi fa regate, vero? Vestiti comodi e, all’occorrenza, caldi; tanti costumi da bagno, due asciugamani e un paio di vestitini per la sera, se è previsto scendere a terra… i tacchi li puoi mettere in quell’occasione.
Come per la questione igiene personale, quindi, capacità di adattamento è la parola d’ordine.
L’elettricità
La barca a vela è fornita di batterie molto simili a quelle dell’automobile, necessarie per il funzionamento delle luci, dell’accensione motore, del frigorifero e delle pompe delle docce. Proprio come in auto, non esiste la corrente a 220V ma è presente una presa accendisigari oppure una USB, situata accanto alla radio, a cui collegare il cavo carica-batterie del telefono o della macchina fotografica.
L’unico momento in cui potrai avere la corrente a 220V sarà quando attraccherai al porto.
È chiaro quindi che, se siete in 10 a popolare la barca, la gara ad accaparrarsi quei 30 minuti di corrente per non far spegnere il telefono sarà all’ordine del giorno.
Ma non preoccuparti, nella maggior parte dei casi sarà inutile: i telefoni in barca prendono a stento e ti dimenticherai presto di possederne uno. In fondo in fondo, stare sconnessi dal mondo per qualche giorno fa solo che bene!
Il buonsenso
Il buonsenso è quella cosa che, in barca a vela, non dovrebbe mai mancare.
La vacanza è un momento di svago, è vero, ma la barca a vela non è un gioco. Ci sono delle norme di sicurezza da rispettare e un bravo skipper te le elencherà tutte quante prima di partire. Non sottovalutarle, mi raccomando.
Esistono anche delle regole di convivenza che fanno sì che la vacanza sia tale per tutti: la divisione dei compiti tra i membri dell’equipaggio è fondamentale per la buona riuscita dell’esperienza. C’è chi è più bravo a cucinare, chi darà una mano a sistemare, chi a preparare la tavola e chi ad issare le vele. A meno che non ingaggi uno skipper a pagamento e una persona che faccia tutto questo per te, è necessario che ognuno partecipi alle faccende ordinarie.
Ho voluto condividere questi aspetti rilevanti di una vacanza in barca a vela perché credo che non tutti ci siano portati. Conosco persone che non rinuncerebbero mai alla comodità di una doccia in un bagno vero e proprio o alla piastra per capelli. È chiaro che, in questo caso, meglio evitare.
La barca a vela è una completa full immersion nella natura, nel bene e nel male. Ti permette di staccare la spina dalla vita di tutti i giorni, di goderti tramonti di rara bellezza e di dormire cullato dal ritmo del respiro della terra.
Se volete farvi un’idea migliore, ecco il video della mia vacanza alle Egadi.
E tu, ci sei mai stato in barca a vela? 🙂
Elisa
Che bello gironzolare per mari..e isole! Io non ho mai provato la barca a vela, non so che effetto mi farebbe tutto il movimento del mare ma anche perchè chi ci è stato mi ha raccontato la maggior parte delle cose che hai elencato: spazi ristretti, compiti da dividersi ecc.. Sarei più spinta a fare un’esperienza del genere magari organizzando una settimana in famiglia! 🙂 Così, tanto per vedere come va.. P.s. grazie per la dritta del sapone, non lo conoscevo!
Elena Frigerio
Sì, ti consiglio una 3 giorni, per iniziare. Una settimana, se non sei sicura di stare bene, è forse troppo.
Il sapone è pura MAGIA 🙂
Stefania
La cosa che forse più mi preoccupa è quella della convivenza con il resto dell’equipaggio perche a volte ( leggi lo come spesso) ho bisogno dei miei spazi. Però mi piace mettermi alla prova e potrei farlo proprio in barca a vela!
Elena Frigerio
In effetti è una delle cose che preoccupavano di più anche me… ma credimi, i tuoi spazi riesci comunque a trovarli (tipo di isoli a prua o ti chiudi in cabina per un po’) 😉
Secondo me è un’esperienza che va fatta!
Chiara
Ciao Elena, visto che farò la mia prima vacanza in barca a vela DOMANI questo post mi è stato utilissimo! In realtà sarà solo un weekend ma per iniziare credo che basti. Anche io non conoscevo affatto il sapone marino, sarei curiosissima di provarlo! La cosa che mi preoccupa un po’ di più è la convivenza, come hai detto tu, visto che sarò con il mio ragazzo più altre 4 persone mai viste e conosciute…però sono fiduciosa del fatto che saprò adattarmi, spero! Ho aperto da poco anch’io un blog dove parlo dei miei viaggi, sicuramente parlerò di questa esperienza..se ti andrà di dare un’occhiata 😉
Intanto ti ringrazio per i preziosi consigli
Elena Frigerio
Ciao Chiara, in bocca al lupo per domani allora! Per iniziare un week end va benissimo 😉
Non ti preoccupare se non conosci nessuno, farai alla svelta a socializzare. Per quanto riguarda i problemi di convivenza, credo non farai in tempo ad averne molti 😉
Goditi la vacanza, io aspetto di leggere il tuo post sul blog!
Noleggio barche
Belle foto, bella gente, buon cibo e il mare. Cosa potrebbe esserci di meglio?