Di tutte e tre le isole maggiori delle Egadi, Marettimo è quella più distante dalla terraferma. Io ci sono arrivata da Levanzo, in barca a vela, in un pomeriggio così caldo e poco ventoso che le vele sono rimaste ammainate per tutto il tempo della traversata.
Già in lontananza avrei dovuto capire che sarebbe stato amore a prima vista: Marettimo è una montagna in mezzo al mare, così verde e lussureggiante da farmi credere di avere un’allucinazione. Chi mi conosce, sa bene quanto adori le montagne e quanto possa aver gioito alla vista di questo spettacolo.
Marettimo, infatti, non è solo mare, snorkeling e immersioni.
Marettimo è anche salite e discese, sentieri nascosti e paesaggi mozzafiato.
E oggi vorrei parlarti proprio di questo.
L’isola di Marettimo: un mix di storia e natura
L’isola di Marettimo è relativamente piccola. Ha un’estensione di soli 12 Km quadrati ed un’altitudine massima di 686 metri, in prossimità di Monte Falcone.
Marettimo è la più selvaggia ed incontaminata delle Egadi ed è anche l’isola in cui l’impatto dell’uomo sull’ambiente è molto meno marcato rispetto alle vicine Levanzo e Favignana. Questa sua caratteristica fa sì che gli amanti del trekking e della natura la prediligano e la percorrano instancabilmente in lungo ed in largo.
Ma Marettimo non è solo natura. L’Isola dovrebbe coincidere geograficamente con la famosissima Itaca, patria di Ulisse.
I romani l’abitarono nel periodo delle guerre puniche e sembra che il trattato di pace tra Romani e Cartaginesi fu firmato proprio qui. In località “Case Romane” si trovano i resti di quella che doveva essere una struttura difensiva di epoca tardo repubblicana ed una minuscola chiesetta bizantina, risalente al 1.000-1.100 d.C.
Un altro punto di interesse storico è il Castello di Punta Troia, di epoca normanna, situato sul promontorio omonimo più a nord.
Questi siti sono tutti raggiungibili a piedi grazie ad una rete di percorsi creati dal corpo forestale.

I sentieri di Marettimo
Fare trekking a Marettimo è abbastanza semplice: i sentieri sono tutti ben segnalati e visibili. Ce ne sono di tutte le lunghezze e difficoltà e per questo è un’attività alla portata di tutti, grandi e piccini, allenati e non.
Tutti i sentieri hanno come punto di partenza il paese di Marettimo e tutti sono percorribili con semplici scarpe da ginnastica. L’importante è non camminare con scarpe dalla suola liscia oppure ciabatte infradito, ma questo è semplice buonsenso.
Io ho trascorso una giornata e mezza sull’isola e sono riuscita a percorrerne tre:
Paese di Marettimo – Punta Bassana
Durata: 1 h circa
Difficoltà: Media/Bassa
Abbiamo percorso questo sentiero nel tardo pomeriggio, quando il sole stava ormai scendendo e la temperatura era più sopportabile. Scalpitavo dalla voglia di camminare sin dal nostro arrivo sull’isola. Mi era impossibile stare a guardare quell’essenza di natura senza fiondarmici dentro e sentirmici parte.
Il percorso è piuttosto semplice, a parte alcuni tratti in cui è sassoso e un po’ dissestato.
Dal paese di Marettimo si segue la strada asfaltata in direzione sud fino a superare il cimitero. Arrivati in fondo sembra che il sentiero si perda ma in realtà inizia proprio da qui, in mezzo alla pineta, per poi proseguire a mezza costa.
Il primo panorama memorabile lo si ammira su Praia di Nacchi ma è solo un bellissimo assaggio di ciò che questa passeggiata ha da offrire. Il sentiero prosegue un po’ più stretto e sassoso, si arriva ad una prima sella e poi ad una seconda, dalla quale si scavalca verso l’altro versante dell’isola.

Da qui fino all’estremità della punta è praticamente impossibile non fermarsi ogni due per tre a scattare una fotografia. Il sentiero, sempre a mezza costa, arriva ad uno spiazzo proprio sopra Cala di Sardi.
Io mi sono poi arrampicata fino alla cima di Punta Bassana, lungo un ripido sentiero. E la fatica è stata ampiamente ripagata da un’incredibile vista di tutta la costa orientale di Marettimo.

Paese di Marettimo – Carcaredda – Faro di Punta Libeccio
Durata: 2 h circa
Difficoltà: Bassa
Sveglia “presto” e partenza alle ore 9.00 per affrontare questo secondo percorso che, anche se di bassa difficoltà, è più lungo e soprattutto più “caldo”, visto l’orario.
Di nuovo percorrendo la strada asfaltata verso sud, questa volta si svolta a destra appena prima di arrivare al cimitero. Il percorso è indicato e, fino a Carcaredda, si trova in pineta (quindi all’ombra, il che non è male).
Superata Carcaredda, il sentiero sbuca sul versante occidentale dell’isola, da dove si può vedere Punta Bassana, Conca Curtigghiu e Praia d’Alera. Da qui il percorso è tutto in discesa lungo una strada sterrata e completamente sotto al sole.

Dopo circa una mezz’oretta si arriva ad un faro abbandonato e alquanto pericolante. La vista, seppur da un’altezza più limitata, è comunque incredibile. Si vedono decine di calette deserte: l’acqua turchese e il caldo indecente invitano a gettarsi in mare con tutti i vestiti addosso.

Scendendo ancora un po’ si giunge a Punta Libeccio, dove ci si può fare un bagno o semplicemente riposarsi ammirando il paesaggio.
Il ritorno è un po’ più impegnativo, ma solo per il fatto che il primo tratto è in salita e senza ombra. Poi, una volta giunti a Carcaredda, ritorna in discesa e per lo più in pineta.
Se si vuole, è possibile raggiungere Carcaredda in auto e poi proseguire a piedi da lì.
Castello di Punta Troia – Paese di Marettimo
Durata: 1 h e 30 circa
Difficoltà: Media/Bassa
Sono sincera, non pensavo di riuscire a percorrere questo tratto.
Anche se l’avevo puntato dal giorno prima, pensavo che non avrei avuto né il tempo né l’occasione per sperimentarlo.
Invece, era destino che io e lui ci incontrassimo e ci conoscessimo a tu per tu, senza intrusi, come amici di vecchia data. Sarà stato il tramonto, sarà stata la nostalgia che già sapevo mi avrebbe assalita una volta lasciata l’isola, ma questo percorso paesaggisticamente stupendo è quello che più mi è rimasto nel cuore.

Il castello di Punta Troia al tramonto è delizioso. Se non fosse stato per la folla di maratoneti di Tango l’avrei definito l’ultimo avamposto prima dell’infinito blu.
Ai piedi del promontorio su cui si trova il castello parte il sentiero che porta al paese di Marettimo, che già si scorge, bianco splendente, in lontananza. Sono solo 5 km ma la vista che accompagna fino a “casa” è da togliere il fiato.


I primi 100 metri sono un po’ ripidi, ma poi si cammina sempre in quota.

Il percorso segue la silhouette della costa, con tutte le insenature e le sporgenze del caso.
Ad ogni curva la bellezza della natura si presenta davanti agli occhi e prepotente si fa spazio nelle pieghe dell’anima. Il cuore salta un battito e un’esplosione di farfalle sconvolge lo stomaco. Gli occhi si inumidiscono – sì, ogni tanto mi commuovo – ma per fortuna ci pensa il vento ad asciugarli.
Cosa fare di fronte questo spettacolo? Nulla. Semplicemente fermarsi, riempirsi gli occhi, ascoltare le onde che si infrangono sugli scogli e ringraziare doverosamente chi ha creato tutto ciò.
GRAZIE, DAVVERO.

Le parole non bastano a descrivere la vista di tanta bellezza. Lascio quindi che le fotografie mi sollevino almeno in parte da questo compito difficile per il quale non mi sentirò mai completamente all’altezza.
Stamping the world
Raccontare un trekking non è per niente facile.
Generalmente questo tipo di post hanno del racconto molto poco lasciando molto spazio a fredde indicazioni.
Tu, invece, sei riuscita a fare un ottimo lavoro, riuscendo a trasmettere emozioni e indicando la strada allo stesso tempo! 🙂
E che dire delle foto?? Spettacolari! 🙂
Elena Frigerio
Ma grazie… sì in effetti ci ho messo un po’ a scriverlo e credo di aver cancellato e ricominciato tutto da capo almeno 3 volte. Sono contenta di essere riuscita a trasmettere, almeno un po’, quello che ho provato.
Per le fotografie.. beh, un complimento da voi che ne fate di pazzesche è da prendere sul serio! 🙂
stefano
il prossimo luglio visitero’ Marettimo con mia moglie,ed ho preso appunti sui sentieri da te percorsi. Grazie per le descrizioni bellissime
Elena Frigerio
Ciao Stefano, grazie. Spero vi piaccia tanto quanto è piaciuta a me 🙂
barbara
In visita ora in Sicilia,il tuo racconta mi ha cosi stimolato che ho già messo in conto due giorni a Marettimo.Grazie