Quest’anno la voglia di scoprire il mondo ci ha portati in Cile del Nord e in Bolivia. Il vero target era la Bolivia mentre il Cile è arrivato solo in un secondo momento, complici voli costosissimi per qualsiasi destinazione in sud America… tranne che per il Cile! 🙂
L’itinerario ha preso forma lentamente, senza la presunzione di essere perfetto od esaustivo. Come spesso accade, poi, gli eventi hanno fatto prendere una piega diversa ai nostri piani, che si sono un po’ modificati.
Voglio dedicare il primo di tanti articoli al nostro itinerario in Bolivia, il Paese che più mi è piaciuto, e darti tutte le informazioni e i consigli che mi vengono in mente per viverlo e visitarlo al meglio. Ti darò indicazioni più dettagliate di cosa vedere nelle singole tappe in articoli dedicati.
Ho diviso le informazioni nelle categorie elencate qui sotto alle quali potrai accedere cliccando direttamente sul link:
Itinerario in Bolivia
Entrare ed uscire dalla Bolivia
Come muoversi in Bolivia
Quanto costa un viaggio in Bolivia
Itinerario in Bolivia
Abbiamo trascorso 14 giorni in territorio Boliviano, dal 8 al 21 agosto, attraversando la regione altiplanica da nord (La Paz) fino a sud (Tupiza). NON abbiamo fatto né l’Amazzonia né la regione delle missioni gesuitiche, anche se ci sarebbe piaciuto tanto. Anche il lago Titicaca è stato escluso dal nostro itinerario, purtroppo!
Tutte le informazioni che troverai in questo articolo, quindi, sono relative alla parte di Bolivia da noi effettivamente visitata.
[hmapspro id=3]
Giorno 1 > La Paz
Arriviamo a La Paz con un volo diretto da Santiago del Cile.
L’aeroporto di La Paz si trova a El Alto, a 4.050 metri sul livello del mare. L’altitudine ci dà la sensazione di stare in un mondo un po’ ovattato e ci sentiamo più simili ad un astronauta sulla luna che a due esseri umani con lo zaino in spalla sul pianeta Terra.
Prendiamo un taxi ufficiale per il centro città. La vista dal finestrino dell’auto è incredibile. La Paz si trova in un canyon, 300 metri più in basso rispetto a El Alto ma da lassù sembra di ammirare un’enorme presepe. Le prime due ore in città le dedichiamo a scandagliare qualche agenzia per organizzare i tour dei prossimi 3 giorni.
L’impresa è relativamente facile, visto che la zona centrale di La Paz è la sagra dell’agenzia turistica. Decidiamo di affidarci a Viacha Tours per quanto riguarda il trekking alla laguna Chiarkota e la gita a Tiwanaku e poi andiamo dritti da Barracuda Biking a prenotare il tour in bici lungo la Carretera de la Muerte.
Il pomeriggio lo trascorriamo in compagnia dei ragazzi di Red Cap Walking Tours, che ci raccontano cose interessantissime sulla città. La passeggiata dura circa 3 ore ed ha tocca i punti principali della città: Plaza San Pedro e il carcere / i mercati / Plaza San Francisco / Plaza Murillo.

Giorno 2 > La Paz – La Cumbre – Coroico, ovvero la Carretera de la Muerte
Decidiamo di aprire col botto questo viaggio in Bolivia e percorriamo 64 km (per la gioia di qualcuno tutti in discesa) su una bicicletta da downhill lungo la strada dello Yungas, fino a Coroico.
Dire che abbiamo attraversato le quattro stagioni sarebbe riduttivo. Alle ore 8.00 nebbia fitta e pochi gradi sopra lo zero; alle 10.30 pioggia tropicale; alle ore 13.00 un tale caldo/umido da far credere di essere stati catapultati in un paese monsonico.
La giornata è stata divertentissima. Se siete a La Paz, questa è un’esperienza che non dovreste perdervi per nulla al mondo. Scriverò un post dedicato con tutte le informazioni del caso.

Giorno 3 > La Paz – Tuni – Laguna Chiarkota (Condoriri)
Volevo fare un trekking. Che fosse pure corto, facile o per dummies ma che mi permettesse di avvicinarmi a quei colossi tanto sognati della Cordillera Real. Sapete quanto mi emozioni farmi abbracciare dalle montagne, e non farlo proprio qui mi sembrava uno scempio, un’eresia.
Ci siamo quindi affidati alla guida di Marcos e al passo costante e flemmato di Alejandro… et voilà. La laguna Charkota e il gruppo montuoso del Condoriri si sono materializzati in una passeggiata tecnicamente molto facile e scenograficamente mozzafiato.
Lo posso dire: è stata una delle giornate più belle del mio viaggio in Bolivia!

Giorno 4 > La Paz – Tiwanaku
Il nostro quarto giorno a La Paz è dedicato al sito di Tiwanaku che, devo dire, mi ha un poco deluso.
Tiwanaku è il sito archeologico precolombiano più importante della Bolivia. Si trova a circa 80 km da La Paz ed è raggiungibile sia mediante un tour sia con un bus dal cimitero della città. La civiltà Tiwanaku è tuttora avvolta in un mistero che gli archeologi faticano a svelare.
Il sito ha un interessante museo da vedersi prima del giro tra le rovine. Ci sono solo un paio di cartelli con una spiegazione striminzita quindi vi consiglio di farvi accompagnare da una guida. Noi abbiamo preso un tour direttamente da La Paz che, a conti fatti, si è rivelato economicamente vantaggioso.
Il tour ci riporta a La Paz per le ore 16.00. Facciamo spesa al mini-market e ci prepariamo al viaggio con il bus notturno che non partirà mai a causa della protesta dei minatori di Potosì, che hanno deciso di bloccare le strade tra le due città.
Vista l’incertezza sul ripristino della viabilità, ci procuriamo un biglietto aereo per Sucre per il giorno successivo e torniamo in città.

Giorno 5 > La Paz – Sucre
Passiamo la mattina gironzolando tra il parco Laikakota e i negozi di souvenir in Plaza San Francisco.
Il volo per Sucre parte alle 14.00 ma, tra ritardi vari e scali improbabili, arriveremo a Sucre alle ore 18.00.
Sucre ci piace da subito: la temperatura è fantastica, la città è pulita, ordinata, sembra quasi uscita da una fiaba per bambini. Il nostro hotel è stupendo (un 5 stelle lusso) e noi ci mettiamo 30 secondi a decidere che passeremo qui anche la notte successiva.

Giorno 6 > Sucre
La sfida della giornata è quella di capire cosa poter vedere il sabato e la domenica a Sucre. Incastrare gli orari di apertura dei vari punti di interesse sembra un compito da prestigiatori, più che da viaggiatori.
Ci sentiamo un po’ delle trottole tirate dal filo dei minuti che passano alla velocità della luca. Nell’ordine, visitiamo:
- La chiesa di san Francisco de Charcas
- Il convento di San Felipe de Neri, passeggiando sui suoi tetti
- Il convento di Santa Clara
- Il monastero de la Recoleta
- Il parco Bolivar con la mini Tour Eiffel

Giorno 7 > Sucre
La visita guidata alla Casa de la Libertad è stata una delle più interessanti di tutto il viaggio. Dà un’infarinatura sulla storia della città e di tutta la Bolivia, dall’espansione Tiwanaku, alle conquiste spagnole, ai fatti più recenti.
Il pomeriggio è dedicato alla visita del Castillo de la Glorieta. Non è una delle attrazioni principali di Sucre ma se avete terminato il giro in città vale la pena farci un salto. Si raggiunge facilmente con il micro n. 4 dal mercato di Plaza San Francisco. Il posto è tranquillissimo e semi deserto, perfetto per rilassarsi.
Alle 17.00 prendiamo il bus che ci porta a Potosì in 3 ore circa. A Potosì il clima torna ad essere pungente. Siamo tornati a 4.000 metri.

Giorno 8 > Potosì
L’esperienza della visita alle miniere, oggi, la fa da padrone. E’ una cosa che, tornassi indietro, non so se rifarei. Dal punto di vista umano ne è valsa decisamente la pena. Dal punto di vista della salute, un po’ meno.
Prometto che scriverò un post su questa esperienza, più che altro per chiarire a cosa si va in contro entrando in quelle miniere.

Giorno 9 > Potosì
La mattinata è dedicata alla visita della Casa Nacional de Moneda, sede della zecca di stato dal 1574 al XX secolo. La visita guidata di un’ora e mezza è molto interessante e viene fatta in diverse lingue.
Facciamo un salto poi al convento di San Francisco per ammirare la vista sulla città che si gode dai suoi tetti. Scambiamo quattro parole anche con Frate Eugenio Natalini, pisano trapiantato a Potosì da ormai 30 anni e ora direttore regionale delle “scuole di Cristo” della regione. Nonostante i suoi 83 anni, ha energia da vendere.
Lasciamo il simpatico frate alle sue mille faccende e ci precipitiamo alla stazione dei bus per prendere al volo lo sgangherato mezzo dell’anno 1915 che ci porterà fino a Tupiza. Le ore di viaggio teoriche sono 6, quelle reali sfiorano le 7. Il bus, non proprio in forma, si è fermato ripetutamente per un problema al cambio e, una volta arrivato a Tupiza, è morto! Evitate la compagnia Trans Norte, se potete.

Giorno 10 – 11 – 12 – 13 > Tupiza – Tour delle lagune e del salar de Uyuni – Uyuni
E’ il giorno più atteso del viaggio, quello in cui si parte per quattro giorni di full immersion nella natura dell’altiplano boliviano. Jorge e Agustina passano a prenderci alle 7.30 in punto. Siamo felici come due bambini il giorno del loro compleanno.
Ho scritto un post pieno di informazioni sul tour al salar de Uyuni.

Giorno 13 > Uyuni
Arriviamo ad Uyuni intorno alle 13.30 e salutiamo per l’ultima volta Jorge e Agustina. Agustina è riuscita a farmi mangiare una lasagna che non fosse quella di mia madre e direi che, solo per questo, meriterebbe un monumento.
Jorge ci aiuta a trovare un transfer per San Pedro de Atacama ma la cosa sembra impossibile. Dopo un’ora abbondante di ricerca senza frutti ci dirigiamo sconsolati al Terminal per prendere il biglietto del bus che l’indomani alle ore 4.00 ci porterà in Cile.

Giorno 14 > Uyuni – San Pedro de Atacama (Cile)
Seduta sul sedile di quel bus e completamente congelata penso ai 14 giorni trascorsi in Bolivia. Elenco mentalmente i motivi per cui voglio tornarci:
- Scalare il vulcano Licancabur
- Scalare il vulcano Licancabur
- Scalare il vulcano Licancabur… (sono ripetitiva?)
- Vedere il lago Titicaca
- Fare un trekking di più giorni sulla Cordillera Real
- Navigare su un fiume in Amazzonia
e mi maledico per non aver concentrato tutto il viaggio in questo paese pazzesco. La Bolivia non la si vede in 14 giorni e forse nemmeno un mese sarebbe sufficiente.
Dopo tre ore di viaggio arriviamo in frontiera e io sto per avere una crisi di nervi. Ho freddo, tanto freddo. Mi sembra di essere in Siberia da quanto fa freddo in questo bus.
La Bolivia mi saluta con un’immagine del vulcano Ollague ben stampata nella mente e io non posso che ringraziala promettendole un ritorno.

Entrare e uscire dalla Bolivia
Volo internazionale: il modo più semplice per arrivare in Bolivia è volare su La Paz o Santa Cruz, le uniche città ad avere un aeroporto internazionale.
Visto: per i cittadini italiani non è necessario alcun tipo di visto. Il passaporto deve essere valido per almeno sei mesi oltre la data di ingresso in Bolivia. Nei posti di confine più remoti viene richiesto il pagamento di una tassa di 15 BOB (circa 2 Euro) a persona.
Di seguito la nostra esperienza:
Entrata
Siamo entrati in Bolivia volando su La Paz da Santiago del Cile. Il volo dura tre ore e il paesaggio che si vede guardando fuori dal finestrino è spettacolare. Si sorvolano le Ande e, appena superato il confine, si scorge l’enorme distesa del Salar de Uyuni, circondato dai vulcani.
Abbiamo prenotato il volo un mese prima della partenza sul sito lol.travel.
Costo: 135 Euro per persona.
Uscita
La nostra ultima tappa in Bolivia è stata la cittadina di Uyuni. Il viaggio è proseguito in Cile, a San Pedro de Atacama. Prima di partire, non avevo trovato molte informazioni sul web circa le diverse possibilità per attraversare il confine via terra.
In realtà esistono collegamenti giornalieri ben organizzati. Le possibilità sono due:
Transfer privato, con una 4×4 che parte alle ore 16.00 da Uyuni, percorre 4 ore di strada, ferma per la notte in un hostal basico a Villa Mar e riparte alla mattina presto per essere alla frontiera di Hito Cajòn in tempo per l’apertura. Dopodiché, un altro transfer, al di là del confine, si preoccupa di portarti a San Pedro de Atacama in un’oretta. L’arrivo è previsto a San Pedro per le 10.00 circa.
Le agenzie che organizzano questo transfer privato sono quelle che hanno la doppia sede (a Uyuni e a San Pedro de Atacama) e sono 4: Tierra Mistica, World Wide Travel, Cordillera Traveller e Tambo Loma. Ma non preoccupatevi, qualsiasi agenzia vi indirizzerà a loro o si premurerà di contattarli per organizzarvi il viaggio.
Costo: 350 BOB (circa 45 Euro) a persona
In bus, che parte alle ore 4.00 dal Terminal de Buses di Uyuni (compagnia Cruz del Norte) e arriva in frontiera Ollague/Avaroa per le ore 7.30. Qui bisogna armarsi di santa pazienza e aspettare l’apertura degli uffici doganali (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.00). La frontiera boliviana passa liscia, quella cilena un po’ meno. La procedura per entrare in Cile dura circa 4 ore (!!). Il bus riparte poi per un viaggio di altre 3 ore, direzione Calama. Giunti a Calama si deve cambiare bus che in un’ora porta a San Pedro de Atacama. L’arrivo è previsto per le ore 17.30 circa.
Costo: 150 BOB (circa 20 Euro) a persona
Ah, dimenticavo: il bus NON è riscaldato. Non voglio drammatizzare ma vi assicuro che è stato l’unico momento in cui ho rischiato una crisi di nervi con sbrocco e pianto isterico annesso.
Consigli:
L’opzione del transfer privato è, a mio avviso, quella preferibile, per questi motivi:
- Non si muore dal freddo (e questo è già un buon motivo)
- Non si perde la giornata in viaggio, per quanto possa essere bello guardare fuori dal finestrino e ammirare i paesaggi
- Conviene dal punto di vista economico. Include infatti il trasporto fino a San Pedro de Atacama, il pernottamento, la cena e la colazione del giorno dopo
Come muoversi in Bolivia
Aereo: abbiamo preso solo un volo interno, con la compagnia LATAM, da La Paz a Sucre. Il volo ha fatto scalo tecnico a Santa Cruz e in tutto ci ha messo 2h e 15 minuti. Esistono anche dei voli diretti ma quel giorno non avevamo scelta: la protesta dei minatori aveva bloccato i collegamenti terrestri tra le città e i voli si sono riempiti all’istante. Costo: 535 BOB (circa 70 Euro) a testa.
Bus a lunga percorrenza: per le lunghe tratte abbiamo optato per il bus. Teoricamente, avremmo dovuto prendere due bus notturni, tra La Paz e Sucre e tra Potosì e Tupiza. Praticamente, non è accaduto, quindi non posso darvi indicazioni sull’effettiva comodità di questo mezzo di trasporto.
La Paz – Sucre: 12 ore, partenze tutte le sere dal Terminal de Buses in Plaza Antofagasta (15 min a piedi dal centro città) alle ore 19.00 / 19.30 / 20.00. La compagnia da preferire è El Dorado.
Costo: 150 BOB (circa 20 Euro) a persona per sedili tipo “cama” ossia completamente reclinabili. Insomma il super lusso 😉
Sucre – Potosì: 3 ore, partenze 4 volte al giorno dal Terminal de Buses (15 minuti in taxi) alle ore 10.00 / 13.00 / 17.00 / 19.00. Noi abbiamo viaggiato con la compagnia “Emperador” e ci siamo trovati bene.
Costo: 21 BOB (circa 2,70 Euro) a persona, sedili normali
Potosì – Tupiza: teoricamente 6 ore, noi ne abbiamo impiegate quasi 7. I bus partono tutti i giorni dal nuovo terminal (15 minuti in taxi dal centro città) la mattina alle 8.00 oppure la sera alle 20.00. Esiste anche una corsa alle ore 13.30/14.00 (non abbiamo mai capito quale fosse il vero orario) ma viene effettuata da una sola compagnia, la Trans Norte. Ecco, se potete, evitatela. Il bus si è fermato un paio di volte durante il tragitto per problemi al cambio e quando è arrivato a Tupiza è definitivamente morto.
Costo: 40 BOB (circa 5 Euro) a persona, sedili normali
Alcune informazioni addizionali circa i bus a lunga percorrenza:
- È possibile acquistare i biglietti presso qualsiasi agenzia turistica della città, dietro commissione. Noi abbiamo sempre usufruito di questa possibilità in quanto spesso e volentieri i terminal de buses si trovano leggermente fuori città. Acquistando tramite agenzia si risparmia sicuramente tempo e sbattimento. La commissione si aggira intorno ai 10 BOB a biglietto (circa 1,30 Euro).
- È necessario presentarsi mezz’ora prima della partenza del bus, per “imbarcare” il bagaglio e prendere posto.
- All’ingresso dell’area dei bus, viene chiesto di pagare una tassa di imbarco che può variare dai 2 ai 5 BOB per persona.
- In caso il bus non parta e voi avete già acquistato il biglietto, avete il diritto al rimborso al 100%.
- Scelta della compagnia di viaggio: gli incidenti mortali in Bolivia sono all’ordine del giorno quindi chiedete sempre all’agenzia un consiglio sulle compagnie migliori.
Micros e Colectivos: per spostarsi in città io prediligo sempre le care e vecchie gambe. In alternativa esistono i Micros e i Colectivos che funzionano entrambe allo stesso modo e differiscono solo dal tipo di auto utilizzata per prestare il servizio. I Micros sono dei minibus da 15/20 posti mentre i Colectivos sono dei van, un po’ più piccoli. Percorrono entrambe tratte prestabilite, contrassegnate da un numero e dalla descrizione dei luoghi più significativi in cui passeranno. Chiedendo all’autista si fa prima. La fermata è a chiamata, nel senso che quando si vuole scendere si urla un “voy a parar” all’autista e lui si ferma. Anche la salita è aleatoria, basta chiedere all’autista di salire quando lo si vede fermo da da qualche parte (ad esempio, un semaforo).
Il costo di una corsa in Micro è di 1 o 2 BOB a seconda della città.
Taxi: quest’anno abbiamo fatto un po’ più i “fighetti” e abbiamo usato il taxi per quasi tutti gli spostamenti Terminal de Buses – Hotel e viceversa. In Bolivia è importante affidarsi solo a taxi ufficiali (Taxi Seguro, ad esempio) e farseli chiamare direttamente dall’hotel.
Una corsa in taxi in città costa sui 5 BOB (meno di 1 Euro) mentre quella per la tratta hotel – terminal de buses non l’abbiamo mai pagata meno di 15 BOB (circa 2 Euro).
La tariffa per la tratta Aeroporto – Centro Città è fissa: 60 BOB (circa 8 Euro)
Quanto costa un viaggio in Bolivia
Trasporti: vedi paragrafo sopra.
Ingressi ai punti di interesse: visitare conventi e musei costa tra i 15 e i 20 BOB (circa 2,5 Euro). Nella maggior parte dei casi, però è inclusa una visita guidata di almeno un’ora. In alcuni casi viene chiesto di pagare un supplemento per la macchina fotografica pari al costo del biglietto.
Cibo: I fast food non li abbiamo mai provati ma sono molto economici. In compenso ci siamo sfondati di empanadas e salteñas (da 3 a 8 BOB l’una, circa 1 Euro). Per le cene al ristorante abbiamo speso, in media 140 BOB in due (circa 18 Euro).
Hotel: Abbiamo sempre dormito in camera doppia. Alcune volte il bagno era in comune, altre volte era privato. Come in tutti i nostri viaggi, abbiamo spaziato dall’ostello da 20 dollari a notte a camera all’hotel 5 stelle super in promozione su Booking. Tutti i pernottamenti avevano colazione inclusa. Abbiamo speso una media di 40 euro a notte. Dal conto sono escluse le notti del tour nel salar de Uyuni.
Tour:
- Red Cap Walking Tour: 20 BOB (circa 2,5 Euro) a persona è il minimo che si deve dare, se si è soddisfatti si può lasciare di più.
- Carretera de la Muerte con Barracuda Biking: 685 BOB a persona (circa 89 Euro)
- Trekking alla Laguna Chiarkota con Viacha Tours: 348 BOB a persona (circa 45 Euro)
- Tiwanaku con Viacha Tours: 80 BOB + 80 BOB di ingresso al sito per persona (circa 20 Euro)
- Tour delle miniere di Potosì con Big Deal Tours: 150 BOB a persona (circa 20 Euro)
- Tour standard dei salares/lagunas da Tupiza (3 giorni e mezzo) con La Torre Tour: 210 dollari (circa 190 Euro)
Noi ci siamo trovati bene con tutte le agenzie sopra menzionate. Alcune sono forse più care della media della concorrenza ma sui tour dove c’era implicito un rischio legato al fattore sicurezza abbiamo preferito andare sul sicuro.
Per completezza di informazione, al momento del nostro viaggio 1 dollaro valeva 6.95 BOB (Bolivianos) e il cambio dollaro/euro era a 1.11. I dollari sono cambiati decisamente meglio degli Euro. Non esiste un cambio nero più conveniente. Le carte di credito non sono accettate quasi mai e gli ATM scarseggiano fuori dalle grandi città. Per cambiare i dollari affidatevi alle casas de cambio.
Fabio Achilli
Brava, ottimo articolo, ben scritto, per me estremamente utile, grazie!
Elena Frigerio
Ti ringrazio Fabio! 🙂
Vincenzo Torrente
Ciao è decisamente utile il tuo articolo. Più avanti avrò modo di leggerlo con più calma. Mi chiedevo quale guida usare..classica lonely o altro tipo polaris non so..
Elena Frigerio
ciao Vincenzo, io ho usato entrambe: la lonely per l’organizzazione mentre la polaris per prendere spunti sull’itinerario. Ti consiglio di prenderle tutte e due! Fammi sapere se hai bisogno di info 🙂
Vincenzo Torrente
Tante grazie per la pronta risposta. Io parto con un’amica quindi prenderemo entrambe le guide. Partiremo ad aprile arrivando a Santiago del cile per poi volare immediatamente ad Antofagasta perché abbiamo degli amici. Il nostro viaggio idealmente ripercorre il tuo ovvero Atacama e Bolivia con punti fissi Uyuni Potosi Sucre La Paz Tiwanaku e trekking cordillera real. Ma sappiamo che la strada ha più fantasia di noi. Sono rimasto sorpreso da come per caso ho trovato il tuo blog. Io per adesso ti volevo chiedere qualcosa sui vaccini che consigli al di la dei classici per i quali dovrei essere coperto. Ho visto che vuoi tornare per il licancabur..!! Già segnato sulla cartina. Certo che atacama merita tanto. Avremo un mese circa e già mi pare poco.
A presto
Elena Frigerio
Che bello Vincenzo, ti invidio. Sono posti meravigliosi, natura allo stato puro! Voglio tornare sul Licancabur, ne sono rimasta affascinata 🙂
Mi sarebbe piaciuto vedere anche il Parco Nazionale di Sajama ma, ovviamente, non avevo tempo.
Per quanto riguarda le vaccinazioni, io non ne ho fatta nemmeno una per cui non so consigliarti.
A presto allora!
Vincenzo Torrente
Ok Elena neanche io farò niente di particolare credo a parte l’antitifica. Si sono posti splendidi io sono già stato in Perù e ho visitato il titicaca..
L’ abbinamento cile nord bolivia mi sembra proprio azzeccato ho preso la lonely e comincio ad abbozzare qualche itinerario. Leggo meglio il tup blog e se mi viene in mente qualcosa ti scrivo.
Ciao
Cristina
Ciao! Innanzitutto complimenti per il blog, articoli interessantissimi e davvero utili! Vorrei chiederti qualche info in più sulla Laguna Chiarkota (Condoriri), escursione effettuata da La Paz: a quale agenzia vi siete appoggiati, la durata sia dello spostamento in bus che della camminata stessa e tutto quello che vorrai raccontami. Grazie mille!
Elena Frigerio
ciao Cristina, innanzitutto grazie di essere passata dalle “mie” parti. Per quanto riguarda l’escursione alla Laguna Chiarckota, noi ci siamo appoggiati all’agenzia Viacha Tours, si trova in Calle Sagarnaga al n.315 (nel pieno centro di La Paz). Il tour era privato, in quanto questa non è una meta troppo gettonata e le possibilità di condividere con qualcuno è pressoché nulla. La guida e il driver sono passati a prenderci in hotel alle 7.00 e il viaggio fino al punto di inizio del trekking (Lago Tuni) è durato un paio d’ore buone. La camminata è abbastanza semplice, nel senso che l’unica difficoltà è l’altitudine. Il dislivello, infatti, è irrisorio (400 metri). Il panorama è davvero spettacolare, si cammina un una valle aperta, circondata dalle cime altissime della catena del Condoriri.
Se ricordo bene, ci abbiamo messo circa tre ore ad arrivare al punto di arrivo che è appunto questo lago circondato da vette innevate spettacolari. Pranzo al sacco, che vi dovrete portare da voi, un po’ di riposo, e poi si ritorna. 🙂
Il clima è decisamente variabile: noi abbiamo preso sole, nebbia, pioggia e neve nel giro di un giorno solo…
Unico neo: l’escursione non è particolarmente economica. Abbiamo speso 100 Eur in due.
Spero di aver chiarito un po’ di dubbi ma se hai bisogno di ulteriori info, io sono qui 😉
Tomaso
Buongiorno Elena, mi unisco anch’io ai complimenti per il blog: emergono, tra le altre cose, una fortissima e contagiosa passione.
Quest’estate ricalcherò parte del tuo viaggio, complice, anche nel mio caso, un “conveniente” volo su Santiago del Cile. A riguardo ti chiedo come è stata vissuto il passaggio dai 500 m della capitale cilena ai quasi 4000 di La Paz e questo per valutare se iniziare il tour appunto da La Paz oppure se iniziare in maniera più soft spostandomi in prima battuta a San Pedro de Atacama per poi risalire dal Salar de Uyuni. inoltre, quanti giorni hai dedicato al deserto di Atacama?
Grazie sin d’ora e un saluto.
Elena Frigerio
Ciao Tomaso, grazie per i complimenti.. 🙂
Per quanto riguarda l’altitudine, purtroppo è una cosa molto soggettiva. In linea di massima, passare da Santiago del Cile a La Paz è abbastanza impegnativo. Io sono stata un po’ male: mal di testa, mal di stomaco, nausea. Mi è passato tutto entro la sera del giorno d’arrivo, però ripeto, è soggettivo. Se stai valutando di volare a La Paz come noi, ti consiglio di programmare la giornata in modo molto soft per poterti abituare all’altitudine.
Passare prima da Atacama, secondo me, è una buona idea. Noi l’avevamo considerato ma poi volevamo anche passare da Tupiza e ci avrebbe scombussolato il giro. Se tornassi indietro passerei prima da Atacama e poi proseguirei in Bolivia.
A San Pedro de Atacama ti direi di dedicarci 3 o 4 giorni, a seconda del numero di escursioni che vuoi fare. Considera che ce n’è per tutti i gusti: escursioni a cavallo, in bicicletta, nel deserto, ai salar ecc. La cittadina è piccolissima e molto turistica, considerala solo come punto di appoggio per la notte. Ti consiglio molto la visita al salar de Tara: bellissimo!
Mi raccomando, scrivimi se hai bisogno di altre info! 🙂
Tomaso
Buongiorno Elena,
come prima cosa grazie per il riscontro alla mio precedente commento!
Poiché siamo in fase di ultima definizione, avrei altre due ultime (forse) domande.
A Potosì stiamo velutando se trascorrere uno o due giorni, con il secondo da dedicare pressoché esclusivamente, e senza correre eccessivamente, alla visita della miniere: ho letto che tornassi indietro, non sapresti se rifarle… Cosa consiglieresti?
Quanto invece alle escursioni a La Paz, il trekking alla laguna Chiarkota presenta un importante dislivello oppure la difficoltà deriva pressoché esclusivamente dall’altitudine?
Un saluto.
Tomaso
Elena Frigerio
Ciao Tomaso,
l’esperienza delle miniere non è una passeggiata di salute, per questo dico che non so se la rifarei. Ora, a distanza di un anno, probabilmente direi di sì. Però preparati, non è come bere un bicchier d’acqua: innanzitutto ti rendi conto in che stato lavorano questi poveri minatori, che hanno un’aspettativa di vita molto bassa proprio a causa delle sostanze che respirano; in secondo luogo, nelle miniere ci sono temperature elevate. Nonostante non vi faranno scendere più di uno o due livelli, il caldo sarà soffocante. Se soffrite di claustrofobia, evitate. Vi verranno date tutti i dispositivi di sicurezza (pantaloni pesanti, giacche, caschetti, acqua e luce frontale) ma se avrete occasione di assistere ad esplosioni come è capitato a me, ecco, io non mi sono sentita sicura al 100%. La visita è sicuramente parte integrante della conoscenza del territorio di Potosì, che sull’industria mineraria ha costruito la sua storia. Io non vi dico di non andarci, ma di farlo consapevoli di quello a cui andate in contro. Non sempre si assiste ad esplosioni anzi, a quanto ho capito, è fatto più unico che raro. Vi consiglio di chiedere informazioni all’agenzia cui vi rivolgete per l’escursione.
Per quanto riguarda il trekking alla laguna Chiarkota, la difficoltà sta tutta nell’altitudine. Il dislivello è davvero minimo, più o meno 150 metri.
Spero di averti chiarito un po’ di dubbi, in caso contrario, io sono qui 🙂
Tomaso
Ciao Elena,
grazie ancora per i tuoi suggerimenti.
Un saluto.
Tomaso
Tomaso
Buongiorno Elena,
io e mia moglie volevamo ringraziarti ancora per i suggerimenti attinti dai tuoi post e presenti nelle tue risposte.
Siamo tornati ieri dal nostro viaggio e inutile dire… la Bolivia è stupenda ed è difficile condensare in poche righe le sensazioni vissute.
L’augurio è che l’occidentalizzazione arrivi nella sua forma più acuta quanto più tardi possibile, così da evitare che si possa smarrire quell’autenticità e quella tradizione che in pochi altri Paesi (ad esempio, in Eritrea) abbiamo potuto riscontrare così presente.
Un saluto.
p.s. (un post it “mentale” anche per noi dice: “Progetti per un secondo viaggio in Bolivia? Scalare il Licancabur, magari il Condoriri, andare in Chiquitania, visitare il Madidi e il Torotoro, andare nella parte amazzonica…”)
Elena Frigerio
Felicissima Tomaso! Davvero!
La “to do” list per il prossimo viaggio in Bolivia potrebbe allungarsi all’infinito!
Un abbraccio
Vincenzo
Ciao Elena , ho letto il tuo blog e sei stata veramente fantastica ! Un sacco di informazioni e consigli utilissimi ! Volevo chiederti se mi davi una mano ad organizzare il nostro tour Bolivia/Cile più che altro per sfruttare al max i 12 giorni che ho a disposizione. Noi arriviamo a La paz il 30 luglio e partiamo da Calama in Cile il 10 agosto per poi partire l’11 per l isola di Pasqua. Vorrei in linea di massima fare il tuo giro. Grazie in anticipo
Vincenzo
Elena Frigerio
Ciao Vincenzo, io farei così:
30/07: arrivo e acclimatamento, eventuale tour a piedi per La Paz nel pomeriggio.
31/07 e 01/08: farei una gita al Lago Titicaca. Esistono tour di due giorni, con bus da La Paz e ritorno, li puoi organizzare direttamente in loco. La sera prenderei il bus notturno per Sucre, l’ultimo disponibile mi sembra parta alle 20.30
02/08 2 03/08 li farei a Sucre, in città c’è molto da vedere e poi è bella da vivere.
04/08 lo userei per spostarmi a Uyuni in bus. Le corse sono frequenti, mi sembra tre al giorno.
05-06-07/08 Tour di tre giorni al Salar, con arrivo a San Pedro de Atacama (Tupiza tour offre questo giro).
08/08 e 09/08 starei a San Pedro de Atacama. Ti consiglio il tour al salar de Tara, i Geyser a El Tatio e la Valle della Luna.
10/08 con un transfer vi spostate a Calama. Non so cosa ci sia da vedere a Calama perché non mi sono fermata.
Secondo me così facendo puoi vedere parecchie cose, poi puoi adeguare il programma ai vostri ritmi. 😉
Vincenzo
Grazie mille Elena ! Se ho bisogno di altre info mi permetto di riscriverti !
vincenzo
Ciao elena, volevo chiederti se era un azzardo fare la gita alla laguna Charkota subito il secondo giorno dopo l’arrivo a LaPaz.
Azzardo ovviamente per quel che riguardo altitudine etc etc.
Noi arriveremmo il 30 luglio al mattino presto ( 5:05 ) e vorrei farla il giorno
seguente
grazie
vincenzo
Simona
Posso fare un’oretta di applausi?
Praticamente sono sul tuo post da quasi 30 minuti, sto studiando, prendendo appunti, letto tutto… E davvero grazie! Questi sono quei post che mi fanno pensare che i travel blog siano davvero una grande cosa visto che sono informazioni di altissimo livello accessibili, gratis e di qualità. (Ovviamente non mi capita sempre eh… 😉 )
Evviva!| Complimenti Ele, davvero!
E come sai… continuo a studiare che sono già in ansia… ho iniziato troppo tardi (prima leggevo i tuoi post e ok, ma ora prendo appunti che devo studiare e ci sono mille ottime info!) 😉
Ah, ho già segnato il Trek di un giorno che consigli!
:-*
Elena Frigerio
Grazie Simo! contentissima che questo post ti sia utile. 🙂
Il trek di un giorno non è molto impegnativo, ti avviso. Se cerchi qualcosa di più challenging dovrebbero essercene altri (ma non da un giorno purtroppo). Io non so arrampicarmi/scalare (forse è il caso che inizi?) quindi le possiblità erano un po’ ridotte.
Quando parti? Fai solo Bolivia?
Un bacione cara, ancora grazie, i tuoi complimenti valgono tantissimo per me :*
GIAN MARIA
bellissimo e TANTI commenti positivi
io ho un blog e sono fanatico del Sudafrica
bello e utile piu in la tiscrivo in quanto vogliano andare in agosto
ciao
Elena Frigerio
Ciao Gian Maria, allora verrò a curiosare il tuo blog, visto che ad Agosto 2018 sarò in Sud Africa per 3 settimane! 🙂
Alessandro
Salve Elena, anzitutto complimenti e grazie per le tantissime e facilmente accessibili informazioni di questo post (andrò a leggere tutto il blog).
Ti chiedo solo una cosa aggiuntiva: poiché avrei intenzione di organizzarmi senza agenzie di viaggio, per i pernottamenti come hai agito? Prenotando direttamente lì di giorno in giorno o in anticipo prima della partenza? Grazie da un viaggiatore con poca esperienze di questo tipo 😉
Elena Frigerio
Ciao Alessandro,
noi avevamo prenotato le camere su booking prima di partire, tutte a cancellazione gratuita fino a qualche giorno prima dell’arrivo alla struttura. Abbiamo dovuto cambiare un po’ il programma in corsa a causa degli scioperi quindi abbiamo disdetto le strutture e riprenotate su booking.
Noi facciamo sempre così perchè non abbiamo voglia di perdere tempo a cercare la camera una volta arrivati, ma solitamente non ci sono problemi a trovarla direttamente sul posto. Dipende da quanto tempo hai a disposizione. 🙂
Cristina
Ciao Elena, innanzitutto complimenti per l’utilissimo blog.
Avrei intenzione di visitare il Sud America verso la fine di luglio/agosto in solitaria.
Sono molto titubante sulla destinazione. Perù o Bolivia?
Credo che la Bolivia sia fantastica da un punto di vista paesaggistico ma m’intimorisce un po’ per la questione sicurezza in quanto donna sola.
Penso che il Perù sia altrettanto bello ma temo poco autentico e troppo turistico.
Cosa mi consiglieresti?
Ti ringrazio in anticipo
Elena Frigerio
Ciao Cristina,
purtroppo non sono mai stata in Perù quindi non so davvero dirti cosa sia meglio tra i due. In Bolivia, se rimani all’interno degli itinerari turistici e con le giuste precauzioni, non dovresti avere particolari problemi. Devi sicuramente evitare le solite cose, tipo girare da sola la sera, infilarti in quartieri poco raccomandabili. Ma quello te lo sconsiglierei anche nel caso viaggiassi in compagnia.
Ovviamente parlo per l’itinerario che ho fatto io, non so che idee hai tu in proposito. Spero di averti aiutata almeno un po’. 🙂
Cristina
Se parto per la Bolivia vorrei trascorrerci circa un mese e quindi valuterei anche una visita al bacino amazzonico e qualcosa sull’ altopiano centrale. Sei stata comunque utile. Grazie mile
Giovanni
Ciao Elena, complimenti per il viaggio e la descrizione.. ottimale!
Sto programmando anch’io un giro in Bolivia con un mio amico, dobbiamo ancora definire le tappe del tour, ad ogni modo mi interessava chiederti se a tuo parere è fattibile girare in macchina. Se non sbaglio quasi tutte le strade sono sterrate? Quindi in caso è necessaria una Gip?
Grazie mille, ciao.
Giovanni
Elena Frigerio
ciao Giovanni, noi non ci siamo avventurati nell’impresa dell’auto a noleggio, quindi non so aiutarti molto. Le strade principali che collegano le città più importanti sono asfaltate, per lo meno quelle che abbiamo percorso noi. Nel Salar de Uyuni sconsiglio vivamente di con un auto propria o a noleggio. In quel caso sì, ti servirebbe necessariamente un fuoristrada 4×4. Dipende molto dal giro che volete fare… 🙂
Jessica
Ciao Elena! Ho letto tutto il tuo resoconto di viaggio in Bolivia. Volevo chiederti, a parte la nausea e il mal di testa arrivata al La Paz, sei stata molto male il resto del viaggio? Tipo nel Salar e nelle lagune, che sono i punti più alti, te lo sei goduta o sei stata tanto male? Io vorrei visitare la Bolivia il prossimo anno ma sono spaventata dall’altitudine!
Elena Frigerio
ciao Jessica, io non sono stata per nulla male. Solo il primo giorno nel salar mi è venuto un po’ di mal di testa e di nausea a causa del dislivello complessivo che abbiamo percorso quel giorno ma prima di cena già non avevo più nulla. Mio marito invece è stato malissimo, tipo vomito e dissenteria per 3 giorni, non se l’è goduta per niente povero… Purtroppo è un fatto molto soggettivo e, a quanto ho capito, varia di volta in volta nel senso che anche la stessa persona può reagire in modi diversi in occasioni diverse.
Io lo rifarei, i posti sono talmente belli che ne vale la pena. Magari parti da Uyuni, che è più alto rispetto a Tupiza e ti acclimati meglio prima del salar. Un altro consiglio che ti posso dare è consultare il medico per farti prescrivere il Diamox, che aiuta a contrastare i sintomi del “mal di montagna”. Spero di averti aiutato un pochino!
Jessica
Grazie mille delle info e bellissimo il tuo blog..lo sto leggendo tutto! A presto