« Avete mai costruito un castello in aria? Qui ce n’è uno, portato giù sulla terra e fissato per la meraviglia dei tempi »
(Bayard Taylor)
Per molte persone, il Taj Mahal è sinonimo di India. Il suo profilo, la sua cupola e i minareti, il colore bianco candido del suo marmo, delineano un’immagine talmente familiare che chiunque potrebbe riconoscerlo senza averlo mai visto.
Il Taj Mahal è IL monumento all’amore per eccellenza. Per me è anche il monumento più bello al mondo.
Siamo arrivati al suo cospetto nel primo pomeriggio del secondo giorno del nostro viaggio in India. Io ci ero già stata nel 2011 ma ero impaziente di riempirmene gli occhi di nuovo.
Per capire e apprezzare in pieno il Taj Mahal bisogna addentrarsi un po’ nella sua storia, sognare ad occhi aperti e lasciarsi trasportare romanticamente dalla fantasia.
La storia del Taj Mahal
Il Taj Mahal è un mausoleo di marmo bianco, costruito sulle sponde meridionali del fiume Yamuna, presso la città di Agra. La sua costruzione fu commissionata dal quinto imperatore moghul Shah Jahan al fine di ospitarvi la tomba della terza moglie, Mumtaz Mahal.
Si dice che il loro fosse davvero un grande amore e non solo un matrimonio di interessi. Mumtaz Mahal morì durante il parto del loro quattordicesimo figlio (alla faccia della famiglia numerosa) e l’imperatore impazzì dal dolore.
Decise quindi che la memoria della moglie sarebbe vissuta per sempre attraverso il Taj Mahal, il più grandioso monumento mai costruito per una donna.
La costruzione iniziò nel 1632 e fu completata 22 anni dopo. Vennero chiamati architetti, artisti e artigiani da tutto il mondo, soprattutto dalla Persia.
Anche i materiali provenivano da ogni dove: il marmo bianco dalla città indiana di Makrana, in Rajasthan; la giada dalla Cina; i lapislazzuli dall’Afghanistan; gli zaffiri dallo Sri Lanka e così via.
Venne impiegata la forza di circa 20.000 lavoratori e 1.000 elefanti.
Si dice che il progetto di Shah Jahan fosse quello di costruire, sull’altra sponda del fiume Yamuna, un edificio simile, di colore nero, che sarebbe diventato la sua propria tomba. I due mausolei, poi, sarebbero stati uniti da un ponte d’oro.
Purtroppo però, subito dopo la fine della costruzione del Taj Mahal, Shah Jahan fu deposto dal figlio ed imprigionato in una delle torri del forte di Agra.
Cosa rende speciale il Taj Mahal?
La cosa più stupefacente del Taj Mahal è il fatto che nulla è stato lasciato al caso, dal punto di vista architettonico.
L’opera è estremamente simmetrica e la ricerca della perfezione geometrica è evidente in ogni elemento, che sia esso un minareto, una nicchia, una balaustra o una cupola.
Tutto è studiato nel minimo dettaglio per creare quell’effetto ottico di grandezza ed armonia. Le decorazioni calligrafiche sui portali, ad esempio, si ingrandiscono mano a mano che l’occhio si allontana dal marmo. Lo stesso accade con le colonne decorative intorno al mausoleo.
Ma è anche la delicatezza dei colori, che cambiano a seconda dell’ora del giorno, la finezza dei materiali e la sobria eleganza che non viene mai sacrificata dall’immensità dell’opera.
E poi c’è la struggente storia d’amore che corolla un monumento tanto romantico quanto famoso in tutto il mondo.
La visita guidata
Consiglio di visitare il Taj Mahal con una guida competente. All’ingresso verrete assaliti da innumerevoli personaggi che si spacciano per guide ma consiglio di diffidare. Esistono delle guide riconosciute dallo stato e quindi più qualificate ma, in mezzo a quel marasma, sfido chiunque a riconoscerle.
Avere una guida con voi vi permetterà di scoprire tutti i particolari architettonici che caratterizzano questo monumento, entrare nei dettagli della storia e della costruzione. La guida saprà anche indicarvi i punti migliori da cui scattare fotografie.
Noi ci siamo affidati alla guida consigliata dal nostro tour operator locale e ci siamo trovati bene.
La visita inizia nel patio antistante il portale di accesso ai giardini e al mausoleo. Già in questo spazio rimarrete a bocca aperta. La costruzione, di arenaria rossa, è imponente. È alta 23 metri e l’architettura è tipicamente islamica. La parte superiore è sovrastata da 22 piccole cupole disposte su due file che indicherebbero il numero di anni necessari alla costruzione del Taj Mahal.
L’imponenza è prorompente. Penserete di essere di fronte ad una cosa grandiosa. In realtà, quel che vi aspetta una volta varcata la soglia del portale sarà in grado di stupirvi ancora di più.
Oltre il portale, infatti, il giardino in stile persiano conduce al mausoleo… e niente, non sono in grado di descriverne la magnificenza, l’eleganza, il senso di grandiosità che suscita alla vista.
A me sono venuti gli occhi lucidi dall’emozione, sia la prima volta che l’ho visto, che la seconda.
Il tour prosegue attraverso i giardini e poi, con ai piedi i calzascarpe, sul mausoleo di marmo bianco. Se ci sono lunghe code, potrete restare all’interno davvero pochissimo.
Come al solito però, il biglietto VIP vi farà saltare le code. 🙂
Visitare il Taj Mahal: info pratiche
Abbiamo visitato il Taj Mahal nel primo pomeriggio anche se in molti sostengono che il momento migliore sia all’alba. Forse è vero se il periodo del vostro viaggio NON coincide con l’inverno.
Purtroppo, in questo periodo, la mattina è avvolta da fitte nebbie che rischierebbero di rovinare questo momento magico.
Il Taj Mahal andrebbe visto ad ogni ora del giorno, a mio avviso. A me piacerebbe vederlo di notte, dev’essere uno spettacolo estremamente emozionante.
Siamo entrati dall’ingresso posto sul lato Est, che dista a circa un chilometro dalla biglietteria. Il biglietto costa 1.000 Rupie per gli stranieri, 40 Rupie per gli indiani. Questa disparità vi farà rosicare un pochino ma poi apprezzerete i benefici del biglietto “VIP”.
Se non si ha voglia di camminare, si può prendere gratuitamente (nel senso che è compreso nel prezzo del biglietto di ingresso) la navetta che porta all’ingresso Est. Le code per entrare sono lunghissime, ma non temete: in quanto detentore del preziosissimo biglietto VIP, salterete la coda in un batter d’occhio.
I controlli sono rigorosi. E’ vietatissimo portare all’interno: cibo, videocamere, oggetti appuntiti e sì, anche il treppiedi della macchina fotografica. Se deciderete di farvi accompagnare da una guida, ci penserà lei ad istruirvi per bene e a preoccuparsi di dare in custodia i vostri averi per tutta la durata della visita.
Se visitate il Taj Mahal d’inverno, dovrete rassegnarvi ad avere qualsiasi fotografia invasa dalle persone. Il sito è veramente affollato. Fortunatamente, il mausoleo è talmente grande da sminuire qualsiasi calca.
Geltrude
E’ stata veramente un’emozione! Sarà la sua romantica storia, sarà la magnificenza della costruzione, i meravigliosi giardini, semplici ma curatissim i (non c’e Un filo d’erba fuori posto) la devozione delle centinaia di persone che l’affollano! Spero un giorno poterci tornare
paola
Entrata, una sensazione di struggimento e la mente va all’intensita’ dell’Amore Perfetto che emana e alla malinconia del perdere chi si desidera accanto.