Organizzare un viaggio nel Pamir non è per nulla semplice. E’ più facile trovare un ago in un pagliaio che qualche informazione chiara sul web e le guide cartacee aiutano a confondere le idee, più che a chiarirle. Nessuno parla dell’altopiano del Tagikistan, nessuno sembra volerci andare.
Tanti non sanno nemmeno dove sta di casa, questo Pamir. Eppure, è uno dei posti di cui mi sono follemente innamorata nonché, in assoluto, il primo posto in cui tornerei.
Quando due anni fa iniziai ad organizzare il viaggio in Asia Centrale mi trovai a brancolare nel buio. Oggi ricevo molte email con richieste di aiuto e consigli da chi vorrebbe esplorare questo posto sperduto e ignorato dalla maggior parte dei viaggiatori.
Ho deciso quindi di raccogliere tutte le informazioni necessarie per la preparazione di un viaggio di questo tipo. Spero di essere il più esauriente possibile, in caso contrario, scrivetemi i vostri dubbi e domande nei commenti sotto e risponderò con molto piacere.
L’altopiano del Tagikistan, ovvero il Pamir
Innanzitutto, di che stiamo parlando? La maggior parte delle persone a cui dicevo che sarei andata a fare un viaggio in Tajikistan attraversando il Pamir mi chiedevano se stessi delirando. Nome sconosciuto ai più, eppure terra di imparagonabile bellezza, posso dire con certezza che è stato uno dei luoghi più emozionanti che abbia mai visto.
Il Pamir è una regione montagnosa dell’estensione di circa 100.000 mq e situata in Asia Centrale. L’altopiano si sviluppa ad un’altitudine compresa tra i 3.000 e i 4.000 metri sul livello del mare (da qui il nome “tetto del mondo”) ed è delimitato a nord dalla catena del Tien Shan, a sud da quella dell’Hindu Kush (Pakistan) e del Karakoram, a est da quella del Kunlun (Cina). Nonostante la sua estensione, il Parmir è abitato solo dal 3% della popolazione del Tagikistan (circa 220.000 abitanti).
Amministrativamente, l’altopiano del Pamir in Tagikistan ricade sotto la giurisdizione della regione autonoma del Gorno-Badakshan (GBAO) con capoluogo a Korogh. Se è vero che Korogh è la città più grande del GBAO, non aspettatevi molto più di un villaggio ben organizzato: esiste una piazza, un parco cittadino, il bazaar, qualche buon ristorante e l’aeroporto. Lo sviluppo della città, ma in generale di tutta la regione autonoma, è avvenuto grazie alla Aga Khan Development Network (ADKN) che dal 1992 investe costantemente in progetti educativi, sanitari, di assistenza sociale, di sviluppo urbano ed economico.
L’ADKN fa spesso da tramite tra gli interessi degli abitanti del Pamir e il Governo di Dushanbe che, a quanto ci raccontavano, tende a dimenticarsi delle esigenze delle minoranze locali.
La Pamir Highway (M41) e i possibili itinerari
La M41 è la seconda strada carrozzabile più alta al mondo, dopo la sorella Karakorum Highway, che abbiamo percorso l’anno precedente durante il nostro viaggio lungo la Via della Seta Cinese.
Il concetto di “highway” è tutto relativo: si tratta di una strada sconnessa e tortuosa in cui in alcuni tratti è impossibile il transito di due auto contemporaneamente. Deviare dalla M41 significa quasi sempre imbattersi in strade sterrate o tracce a malapena visibili.
La Pamir Highway attraversa tutto l’altopiano del Tagikistan, da Osh (in Kirghizistan) a Korogh proseguendo poi fino a Dushanbe. E’ lunga 1.250 km e offre tantissime possibilità di deviazione lungo le valli laterali. Da queste parti non ci sono molte cose da vedere ma è uno di quei viaggi perfetti se ci si vuole immergere nella natura ed entrare in contatto con le comunità locali.
I viaggiatori che raggiungono il Tagikistan dall’Italia atterrano solitamente a Dushanbe, la capitale del Tajikistan, e iniziano il loro percorso lungo la Pamir Highway proprio da lì.
Provenendo dal Kirghizistan, invece, ha senso partire dalla città di Osh, proprio come abbiamo fatto noi.
Quale delle due sia meglio non lo so ma molto dipende da come si vuole viaggiare, dal tipo di trasporto che si sceglie di utilizzare e dai giorni a disposizione.
Quando viaggiare sul Pamir
L’altopiano del Pamir è una zona estremamente inospitale. Le montagne hanno un’altitudine media di 3.900 metri. Gli inverni sono quindi lunghi e rigidi mentre le estati sono corte e miti. Nella valle del Wakhan le temperature sono più ragionevoli, trovandosi ad un’altezza media decisamente più bassa rispetto, ad esempio, a Murghab o Alichur.
Da Giugno a Settembre è il periodo ideale per viaggiare sul Pamir. I passi sono sgombri dalla neve e si possono fare passeggiate e trekking praticamente ovunque.
Se non siete troppo freddolosi, anche Aprile e Maggio sono abbastanza ok ma fare trekking potrebbe risultare più difficile a causa della neve e della possibilità di slavine.
È sconsigliato viaggiare da Novembre a Marzo, data l’enorme quantità di neve, il freddo e le maggiori difficoltà di spostamento.
Come muoversi sul Pamir
Il come deciderete di muovervi impatterà notevolmente sulle cose che potrete fare o vedere. Ecco qui i pro e i contro dei diversi mezzi di trasporto:
Jeep a noleggio con driver
Il modo migliore per muoversi sul Pamir è noleggiando una jeep con autista. Non è una soluzione economica, ma avrete tutta la flessibilità e la libertà di esplorare l’altopiano come meglio vi pare.
Se siete in due o da soli potrete cercare compagni di viaggio a Korogh, Dushanbe oppure ad Osh ma non dovrete avere troppa fretta. Purtroppo il turismo non è molto sviluppato e il numero di viaggiatori che attraversa questa regione è ancora trascurabile.
Potrete comunque fare un tentativo rivolgendovi a:
- Osh Guesthouse a Osh
- Ufficio PECTA (Aslisho è una persona disponibilissima) in Korogh
- Ufficio META in Murghab
Il noleggio di una jeep è essenziale se si vogliono percorrere le tracce che solcano le valli del Pamir. E’ impossibile farlo con un’auto semplice.
Ma quanto costa?
- Tra i 0,70 e i 0,90 USD al chilometro (benzina inclusa) a seconda della vostra capacità di negoziazione e soprattutto a seconda del fatto che prenotiate il servizio dall’Italia (opzione più costosa) o in loco
- 15 USD circa di vitto e alloggio del driver per tutti i giorni di viaggio
- 50 USD al giorno per la guida, nel caso in cui decidiate di ingaggiarne una
Importante: se fate il viaggio in un solo senso, ad esempio da Osh a Korogh, ma l’agenzia è di Korogh, vi faranno pagare anche i km percorsi per venirvi a prendere, quindi, in sostanza, il doppio dei chilometri.
Più sotto trovate un riepilogo dei costi sostenuti in 7 giorni di viaggio nel Pamir.
Mezzi pubblici/taxi
Viaggiare con i mezzi pubblici nel Pamir può essere sfiancante: prendere un taxi significa recarsi al punto di partenza degli stessi al mattino presto per assicurarsi un posto, salvo poi aspettare per ore in attesa che si riempiano.
I mezzi pubblici non si fermano su richiesta e si rischia quindi di non vedere nulla se non la jeep in cui si è stipati per ore senza sosta. Avendo tre o quattro settimane a disposizione, è però possibile spezzare il viaggio e vedere qualcosa lungo la M41. Vi perdereste comunque il bello delle deviazioni all’interno dell’altopiano.
I mezzi pubblici sono più frequenti (nell’ordine delle 3 o 4 auto al giorno) nella tratta tra Korogh e Murghab. Da Murghab a Osh e viceversa è uno stillicidio.
I mezzi pubblici sono molto economici.
Autostop
L’autostop dovrebbe essere considerato come l’ultima spiaggia. Le uniche persone disposte a dare un passaggio ai viaggiatori sono i camionisti, i quali per ovvi motivi hanno una velocità di crociera molto bassa. Se volete viaggiare in questo modo avrete bisogno di molto tempo.
Bicicletta
Date le asperità del territorio e l’elevata altitudine vi sembrerà una pazzia pensare di pedalare sul Pamir. Invece vi dico che abbiamo incontrato diversi ciclisti percorrere la M41 e le sue deviazioni, soprattutto nel senso di marcia da Korogh a Osh.
Fatelo solo se siete veramente fisicati, altrimenti è la morte. 🙂
Dove dormire sul Pamir
Dormire in homestay è l’unica soluzione possibile.
Ma cosa significa dormire in homestay? Significa essere ospiti delle popolazioni locali, dietro piccolo compenso.
Le homestay sono molto basiche e sono in genere costituite da:
- Camerate con letti, materassi e coperte calde, oppure una pila di tappeti in sostituzione dei letti.
- Una veranda, solitamente al primo piano o al piano rialzato: qui viene servita la colazione e la cena.
- Una banya: un parallelepipedo di cemento al di fianco del quale viene riscaldato un grande serbatoio di acqua. Il vapore riscalda l’ambiente e l’acqua calda che, miscelata a quella fredda con una piccola padella o una bacinella, serve per lavarsi. Immaginatevela come un piccolo bagno turco. Può sembrare una follia ma vi assicuro che dopo una giornata tra le montagne io non vedevo l’ora di quel momento primitivo. Informatevi sempre a che ora scaldano i serbatoi altrimenti troverete solo una acqua gelida.
- Un… come posso dire… buco nel terreno con quattro mura attorno, in cui potrete espletare i vostri bisognini. Nella valle del Wakhan, una sera abbiamo avuto la fortuna di usare un vero e proprio water. Vi posso garantire che è un’eccezione.
- Un lavandino esterno un po’ artigianale nel senso che, non essendoci acqua corrente, pesca acqua da una bacinella.
- Se siete fortunati, un generatore di energia che garantirà luce alla struttura fino alle ore 22.
Per ricapitolare: niente servizi all’occidentale, niente comodità, niente TV, niente doccia, niente di niente. Se siete schizzinosi, mi spiace dirlo, ma il Pamir non fa per voi.
Uomo avvisato, mezzo salvato, eh! 🙂
Nonostante questi disagi, le comunità locali che vi ospiteranno vi daranno il cuore. Potrete comunicare a gesti, o in russo, se lo sapete. L’inglese è rarissimo e solo le persone più colte e benestanti lo parlano.
Inoltre, le aree comuni delle homestay vi daranno la possibilità di incontrare altri viaggiatori, scambiarvi consigli ed esperienze utili per il proseguo del viaggio.
Consultate i siti di PECTA e META per indicazioni sulle strutture disposte ad accogliervi.
Quanto costa un viaggio sul Pamir
Il nostro viaggio da Osh a Dushanbe è durato 7 giorni. Sono stati sufficienti? Ovviamente no. Se si vuole godere un minimo delle bellezze di questo posto, magari facendo un trekking di più giorni, consiglio di dedicarvi tra le due e le tre settimane.
Noi abbiamo scelto di noleggiare una jeep con autista (avremmo volentieri diviso le spese con qualcuno ma non abbiamo trovato nessuno che viaggiasse in quel periodo) e quindi, a causa degli alti costi che avremmo dovuto sostenere scegliendo questa soluzione, abbiamo concentrato il meglio che potevamo in una settimana.
Qui di seguito quanto abbiamo speso giorno per giorno, considerando che:
- La miglior tariffa che siamo riusciti a spuntare dall’Italia per il noleggio della jeep + driver è stata pari a 0.75 USD/Km
- Vitto e alloggio del driver: 15 USD/giorno
- Vitto e alloggio personale: 24 USD/giorno/persona
- Il primo giorno indicato in tabella si riferisce ai chilometri percorsi dal driver per venirci a prendere a Osh, da Korogh (730 km)
- Il nostro viaggio si è concluso a Korogh e abbiamo poi proseguito per Dushanbe con un volo interno (ma questa è un’altra storia 🙂 ), pagando il biglietto 130 USD a testa, non conteggiato in tabella
- Al prezzo finale, l’agenzia ha concesso circa un 8% di sconto
Abbiamo inoltre seguito il seguente itinerario (tra parentesi i km percorsi):
8 Agosto > Osh – Karakul – Murghab (415 km)
9 Agosto > Murghab – Osservatorio Sovietico – Murghab (178 km)
10 Agosto > Murghab – Pshart trekking – Murghab (57 km)
11 Agosto > Murghab – Kharghush pass – Langar (234 km)
12 Agosto > Langar – Vrang – Yamchun Fort – Bibi Fatima – Khaka Fortress – Ishkashim – Garan Chasma (85 km)
13 Agosto > Trekking Garan Chasma (0 km)
14 Agosto > Garan Chasma – Korogh (160 km)
Per ora è tutto, ma se avete domande, volete integrare o correggere qualche informazione sopra riportata, scrivetemi nei commenti qui sotto.
Buon Pamir! 🙂
Riccardo Mazzesi
Mi chiamo Riccardo sono un motociclista con la passione per i viaggi, fino ad oggi ho viaggiato in Europa raggiungendo li luogo più lontano Capo Nord.
Mi attira da morire l’Asia che in parte conosco perchè sono stato con viaggi tradizionali, aereo….
Voglio mettere insieme le mie due passioni moto e viaggi per farmi il regalo della vita e raggiungere via terra il Pamir, la voglia è tanta come la paura.
Quello che maggiormente mi spaventa non sono le distanze o i percorsi difficili e neanche il fatto di doversi adattare (ho letto bene quello che hai scritto) ma il mio problema è che non conosco l’inglese e in parte mi spaventa la situazione politica e della sicurezza. Siccome tu sei stata in quei posti vorrei sapere se le mie paure sono fondate. Grazie
Elena Frigerio
ciao Riccardo, tantissimi complimenti per i tuoi viaggi in moto. Guarda, se il tuo problema più grande è non sapere l’inglese, sappi che quello non ti servirebbe. In Asia Centrale lo parlano pochissimo quindi, se sai il Russo vai liscio come l’olio, nel caso contrario c’è sempre l’alfabeto dei gesti (o dei disegni se preferisci). Ti posso consigliare di portarti un mini-vocabolario, quello potrebbe servirti.
Ammetto che la situazione politica nella valle del Wakhan è sempre meno chiara (già all’epoca quando ci siamo stati noi si parlava di estremisti islamici provenienti dall’Afghanistan). Le zone di confine con il Kirghizistan e l’Uzbekistan sarebbero da evitare. Io ti consiglio di contattare l’ambasciata per avere maggiori info.
angelo f. perego
Mi chiamo Angelo, sono un medico ospedaliero.
Il 18 Agosto 2018 partirò con la mia 4×4 per il Pamir e gli Stans: andata e ritorno da Venezia.
Se qualcuno,con propria auto o moto, volesse aggregarsi, sarà un piacere.
Spero ci sia qualcuno interessato.
Buoni sogni a chi legge e buona strada a noi.
Ciao.
Angelo
Elena Frigerio
Angelo che invidia. Mi unirei volentieri ma mi sa che continuerò a sognarmelo ancora per un po’ questo ritorno sul Pamir.
Buon viaggio e buoni sogni a te 🙂
marzio
Ciao Angelo,possiamo vederci, abito a Spinea Ve
Sono anch’io appassionato di viaggi offroad, sia in moto che 4×4, ti do il numero Marzio 3687656142
Sono interessato al Pamir
Nicola
Ciao Angelo, è ancora in campo il progetto? Anche a me e alla mia compagna piacerebbe andare in Pamir quest’estate, magari possiamo parlarne per telefono, il mio cell. è 32041279806.
Ciao, Nicola
Michele
Ciao Angelo, sono Michele, anche noi partiremo da Venezia con il nostro 4×4 i primi giorni di agosto per il Pamir.
Ti lascio il mio contatto: miregin@libero.it
Ciao
Michele
Francesca Castellani
Ciao a tutti,
molto carino il racconto del tuo viaggio Elena! Io e il mio ragazzo siamo tornati in Tagikistan per 2 anni di fila, e la seconda volta abbiamo fatto 20 giorni in Pamir, con un trekking di 15 giorni e salita al Langar Peak, 5.600 mt ca. Che dire, un viaggio meraviglioso anche se piuttosto stancante. Ci siamo appoggiati ad un’agenzia locale trovata su internet, che ci ha organizzato il trekking da cima a fondo, con guide, asini e un cavallo per il trasporto di tende e viveri. Condivido tutto quanto ha dettagliatamente riportato Elena sulla difficoltà oggettiva di viaggiare in questo desolato altopiano, ma anche sulla meravigliosa ospitalità dei suoi abitanti, che sicuramente vi toccherà il cuore. Buon viaggio a chi sta per partire!
Elena Frigerio
Ciao Francesca, un trekking lungo da quelle parti è nella mia TOP 5 da anni. Che bello deve essere! Si sa mai che ti contatterò in futuro per chiederti due o tre dritte 🙂
Grazie di esser “passata di qua” e di aver lasciato un messaggio.
Un abbraccio a te e tutti i fortunati che a breve visiteranno il Pamir…
Francesca Castellani
Volentieri Elena! Altrettanto splendido il trekking del 2016 tra le selvagge Fann Mountains e i suoi meravigliosi laghi smeraldini. Davvero un paese da visitare, il Tagikistan!
Arianna
Ciao Elena! Io ho fatto un trekking di 3 giorni verso l’Holy Lake, in Kirghizistan, dopo aver trascorso due settimane in Tajikistan. Una delle esperienze più emozionanti della mia vita!
Elena Frigerio
WOW!! Dev’essere stato bellissimo! 🙂
Antonella
Ciao Francesca mi potresti dare precisazioni sul tuo trekking? In agosto vorremmo andarci ma non saprei proprio a chi appoggiarmi. Puoi darmi indicazioni sui contatti utili per realizzare il viaggio e il trek in particolare? Grazie infinite
Lella
Stefano Castelli
Ciao Elena. Complimenti per il tuo blog.
Mi chiamo Stefano e sono un motoviaggiatore solitario. In agosto ho intenzione di andare in Nepal partendo da Como, passando per la Pamir highway e la Karakorum highway.
Volevo chiedere un tuo parere in merito all’attraversamento in moto della Pamir highway: quali difficoltà potrei incontrare? Si possono incontrare frane che interrompono la via? Ci sono mezzi che passano durante la giornata? Secondo te, senza fare soste prolungate e viaggiando solo di giorno, quanti giorni servono per percorrere il tratto Dushanbe – Osh.
Grazie.
Elena Frigerio
Ciao Stefano, innanzitutto complimenti per il tuo programma di viaggio! 🙂
Durante il nostro viaggio abbiamo percorso la Pamir Highway da Osh fino a dopo Alichur perchè, a causa dell’alluvione avvenuta una ventina di giorni prima, non era possibile proseguire quindi la deviazione per la Wakhan Valley era obbligatoria. Una volta a Khorog, poi abbiamo preso un volo fino a Dushambe. Questo per dirti che la nostra esperienza sulla Pamir Highway vera e propria si riferisce appunto solo al tratto Osh – deviazione per il Wakhan.
Fatta questa premessa, tutta la Pamir Highway è asfaltata ma le condizioni dell’asfalto variano da tratto a tratto. L’anno in cui siamo stati, a causa appunto dell’alluvione che ti dicevo sopra, alcuni pezzi di asfalto erano divelti lasciando spazio a buche più o meno grandi. Non so con quale tipo di motocicletta intendi percorrere il tuo viaggio ma immagino non una superbike quindi vai tranquillo per le buche. Ci sarà da andare un po’ piano alle volte ma è fattibile. Abbiamo incontrato un sacco di motociclisti lungo il percorso (un tizio addirittura dagli Stati Uniti).
Se intendi percorrere la Wakhan Valley, qui la cosa si fa un po’ più complicata. La strada è tutta sterrata e a volte è persino sabbiosa. Ne ho visti diversi fermi a riparare le gomme… però dipende tutto dal tuo spirito di avventura e adattamento. C’è chi la fa in bicicletta 😉
Non riesco purtroppo a darti indicazioni per tutto il resto della strada fino a Dushambe, per i motivi che ti dicevo prima.
Per quanto riguarda le frane, direi che a parte eventi naturali straordinari (come appunto l’alluvione del 2015) le strade sono libere da frane. Sulla Pamir Highway non transitano tantissimi mezzi ma sì, ne vedrete comunque tutti i giorni. Soprattutto camion Cinesi, Iraniani o Pachistani.
Per percorrere tutto il tratto da Osh a Dushanbe, senza fermarsi spesso e a lungo, secondo me si può fare così:
Giorno1: da Osh a Karakul Lake (circa 280 km)
Giorno2: da Karakul Lake a Murghab (circa 130 km)
Giorno3: da Murghab a Khorog (circa 300 km)
Giorno4: da Khorog a Kalaikhum (circa 240 km)
Giorno5: da Kalaikhum a Dushanbe (circa 280 km)
Io arriverei morta ma se sei motociclista sarai probabilmente abituato a guidare tanto. 🙂
Stefano Castelli
Ciao Elena, innanzi tutto grazie per la celerità nella risposta.
Le tue informazioni mi sono state molto utili per definire meglio la programmazione del mio viaggio. Se per te non è un disturbo, più avanti mi piacerebbe farti qualche altra domanda in merito al tratto della Pamir Highway che tu hai percorso.
A presto.
Ciao
Claudio
Ciao, davvero incredibile quello che hai scritto e sapere che lo affronterò è un’emozione ancora più grande. Il mio viaggio partirà da Firenze, Russia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, per poi proseguire verso uzbekistan, turkmenistan e iran e così via. E in Tagikistan affronterò proprio la strada del pamir. Sarà emozionante, bellissimo, e non sono schizzinoso e non ho nessun problema a dormire ovunque. Grazie per le informazioni utili che ho trovato qui.
Elena Frigerio
Ciao Claudio, farai un viaggio stupendo! Che bello! Un gran in bocca al lupo! 🙂
Claudio
Grazie, sarà l’avventura più grande che ho mai fatto… Ma sarà ciò che renderà migliore e mi farà provare emozioni che non saranno descrivibili!!!!!
Armando Borgo
Non ci andrò mai ma mi sono arricchito di una conoscenza interessante e attentamente curata nelle descrizioni. Ti ringrazio per il tuo altruismo .
Elena Frigerio
Grazie a te per avermi letta 🙂
Elena Frigerio
Grazie Armando. 🙂
Michele Carbone
Ciao Elena
Mi chiamo Michele, innanzi tutto complimenti per la tua descrizione del viaggio in Pamir, ti scrivo perchè con altri 3 amici abbiamo iniziato a pianificare il nostro viaggio nel Pamir, che abbiamo chiamato ” Via della Seta” perchè inizieremo il viaggio in Uzbekistan, e lo finiremo a Pechino.
Il viaggio durerà all’incirca 32\33 giorni,l’itinerario è più o meno così suddiviso, 7\8 giorni in Uzbekistan, 8 giorni in Tajikistan ( Pamir), e 16\17 giorni in Cina, da Kashgar a Pechino.
Partiremo tra il 15 e il 20 di settembre del 2019, e sarà fatto in completa autonomia ( mezzi locali), tranne appunto la zona del Pamir, dove ci appoggeremo ad un tour operetor locale.
Abbiamo ancora diversi dubbi da chiarire, ma al momento quello che mi preoccupa di più, e il fattore clima….dal momento che il Pamir lo faremo nella migliore della ipotesi nella terza decade di settembre….e nella peggiore,a cavallo tra settembre ed ottobre, dal momento che si fanno diversi passi ad oltre 4000 metri, ed uno a quasi 4700, mi chiedo se in quel periodo si corra il rischio di rimanere bloccati dalla neve, tu hai qualche notizia riguardo la percorribilità dei passi in quel periodo?
Grazie MiKi
Elena Frigerio
ciao Michele,
che bel viaggio avete in programma! più o meno il nostro stesso itinerario ma noi l’abbiamo spezzettato in diversi anni. Per quanto riguarda il fattore clima sui passi di montagna, credo che in quel periodo (fine settembre / inizio ottobre) la probabilità di rimanere bloccati sia bassa. Ovviamente non si potrà mai sapere con sicurezza, visto che a quelle altitudini il tempo atmosferico risulta estremamente variabile ovunque. Se potete, cercate di fare il Pamir entro Settembre. Aumenterà di sicuro le probabilità di trovare tempo più clemente.
Un abbraccio e buon viaggio!
Alberto
Ciao Elena
Complimenti per il tuo viaggio e descrizioni molto utili.
Mi chiamo Alberto Vescera ho già intrapreso un viaggio in Uzbekistan e Kirghizstan con un amico in 2 moto.
Sto pianificando per la M41 sempre in moto . Ho notato che sono in molti interessati a viaggiate in Pamir magari qualcuno che legge il tuo blog e vorrebbe viaggiare in moto potrebbe contattarmi mail albertoktm690@Gmail. Com
Grazi ciao e scusami se ti sfrutto
Alberto
Francesca
Buongiorno Elena, buongiorno a tutti! E’ bello leggere le vostre esperienze.
Sto prorogando un viaggio in Tajikistan attraversando parte del Pamir. Non mi spaventa la strada, non mi spaventa la lingua, non mi spaventa il dovermi adattare…ma mi spaventa tantissimo l’altitudine, tanto da frenarmi. Amando lo sci e il trekking mi sono trovata spesso a discrete altitudini, ma qui siamo parecchio oltre. Mi è capitato di salire sulla terrazza del Piccolo Cervino, che se non sbaglio è a 3600 o 3800 mt e mi è venuto subito mal di testa e un pò di nausea. Immagino come debba essere stare alle altezze del Pamir. Consigli? Grazie mille!
Francesca
Grazia
Ciao che piacere leggere i tuoi racconti di viaggio. Ma questo piû di tutti mi ha. Aperto il cuore. Mi piacerebbe sapere il nome dell’agenzia che hai usato per farmi fare un preventivo grazie mille
Elena Frigerio
ciao Grazia, scusa il ritardo nella risposta. Ho viaggiato con Pamir Horse Adventure. Mi sono trovata molto bene.
Ino Turturo
Ciao e grazie per le informazioni. Prevedo di trovarmi lì in moto verso inizio maggio – da solo. Vorrei chiederti la tua valutazione sul rischio di trovare tratti ancora chiusi per neve. Grazie ancora!
Elena Frigerio
Purtroppo ogni anno è a se stante e non saprei azzardare una previsione. Diciamo che fino ad aprile inoltrato il rischio di trovare neve c’è. A maggio le strade dovrebbero essere percorribili.
grazia
per quanto riguarda altitudine….ci sono problemi …oppure è sopportabile ? di fatto questo argomento è quello che più mi frena visto che non sono proprio una giovane esploratrice.
Elena Frigerio
L’altitudine non è eccessiva sul Pamir, a meno che tu non voglia scalare montagne. Io personalmente non l’ho minimamente sentita. Nemmeno mio marito, che invece ne ha sofferto in Bolivia (ma lì parliamo di altezze superiori). Ti direi di andare tranquilla se non hai in programma trekking o camminate in montagna. 🙂
Ino
Grazie molte, Elena. Questo mi tranquillizza abbastanza.
Anche la preoccupazione di Grazia riguardo all’altitudine, in effetti, è legittima. Come la vedi?
Elena Frigerio
Se non prevedi trekking in alta quota direi che è sopportabilissima. 🙂
Ino
Grazie!
grazia
graziemille
Umberto
Ciao Elena, complimenti e grazie per aver condiviso le informazioni sul Pamir. Io sono un viaggiatore esperto di Africa ma ultimamente mi sta ispirando sempre più l’Asia centrale. Vorrei fare la Pamir Highway la prossima estate, per una quindicina di giorni, deviando sicuramente per il corridoio Wakhan. Vorrei sapere se hai qualche contatto di agenzie locali cui rivolgermi direttamente bypassando l’Italia in modo da ridurre un pochino i costi. Al momento sono da solo ma la mia idea sarebbe riuscire a fare il viaggio in 2/3/4 persone, non di più. Partenza dal Tagikistan ed arrivo ad Osh. Grazie mille e naturalmente se qualcuno è interessato se ne può parlare.