
Uno dei posti migliori dove fare safari in Sudafrica è il Parco Kruger, la più grande riserva naturale del Paese. Se stai cercando di capire dove sia meglio andare, dove dormire, come muoversi all’interno del Parco, questo articolo fa per te.
Il Kruger National Park
Quando andare
Quanti giorni servono per visitare il Kruger
Quali zone visitare all’interno del Parco Kruger
Orari di apertura del Kruger National Park
Regole generali del parco
Guidare nel Kruger – safari in self-drive
Dove dormire quando si visita il Parco Kruger
Dove mangiare
Cosa fare nel Kruger National Park
La nostra esperienza nel Kruger
Il Kruger National Park
Prima di buttarci a capofitto nelle informazioni pratiche sul Parco Kruger, è bene capire di cosa stiamo parlando e renderci conto dell’enorme parte di Sudafrica che esso occupa.
Il Kruger National Park si estende su un’area di circa 20.000 km quadrati, ossia 350 km da nord a sud e circa 70 km da ovest a est.
Il parco si trova nella parte nord-est dello stato sudafricano, al confine con il Mozambico a est e con lo Zimbabwe a nord. In realtà il parco non termina ai confini ma prosegue nel parco nazionale del Limpopo in Mozambico e nel parco nazionale di Gonarezhou, nello Zimbabwe.
La storia del Parco Kruger ci è stata raccontata brevemente dalla nostra guida durante la “morning walk” del nostro penultimo giorno di permanenza. Così ve la voglio raccontare nelle prossime righe.
Il signor Paul Kruger, presidente boero del Transvaal, decise, nel 1898, di proteggere la fauna africana creando una piccola riserva governativa nell’aera circostante il fiume Sabie, dando così vita alla Sabie Game Reserve, oggi blasonatissima riserva privata.
Negli anni seguenti, lo scozzese James Stevenson-Hamilton (soprannominato Skukuza dalla gente Tonga), fu nominato primo guardiano di questa riserva. Emigrato negli Stati Uniti per un breve periodo, tornò da oltre oceano con diverse idee per la testa.
Prendendo spunto dagli americani, volle creare un’area protetta molto più estesa di quella effettivamente in essere. Iniziò quindi, nel 1902 ad unire la Sabie Game Reserve con un’altra riserva esistente, la Shinwedzi Game Reserve e gli diede il nome di Kruger National Park.
Il progetto divenne ambizioso quando si decise che, per proteggere al meglio l’ecosistema, tutte le persone residenti dovessero migrare al di fuori dai limiti del parco.
Non fu impresa facile e lo testimonia il fatto che l’ultima famiglia a lasciare il Parco Kruger l’abbia fatto solo nel 1990. Da allora nessuno più abita all’interno del parco ma il processo di spopolamento forzato vide non poche resistenze da parte degli abitanti.
Il signor Stevenson-Hamilton iniziò il parco al turismo, gettando le basi di quello che oggi è il più grande parco del Sudafrica.
Quando andare
Il Parco Kruger si trova in una regione molto vicina al Tropico del Capricorno, ad un’altitudine compresa tra i 300 e i 500 metri.
L’inverno (ossia la nostra estate, da Giugno a Settembre) è piuttosto secco e soleggiato. Le temperature minime si registrano intorno ai 10 gradi, mentre le massime intorno ai 27. In realtà, i nostri ultimi due giorni nel parco sembravano già un inizio di primavera, con temperature oltre i 30 gradi.
Essendo il periodo più secco, gli animali si muovono molto alla ricerca di acqua, presso fiumi e pozze. E’ quindi relativamente più facile avvistare gli animali in questo periodo dell’anno piuttosto che durante l’estate (ossia il nostro inverno, da Dicembre a Febbraio).

Durante l’estate, infatti, le temperature si alzano ulteriormente (abbiamo sentito dire di 40-45 gradi) e le piogge sono frequenti. Gli animali hanno più caldo, quindi, e cercano di rimanere riparati il più possibile; inoltre, hanno maggiore disponibilità di acqua all’interno del bush.
L’avvistamento risulta quindi un poco più difficile.
Nonostante questo, vorrei chiarire una cosa molto importante: avvistare gli animali nel Kruger e, in generale, durante un safari in qualsiasi parco, dipende molto più dalla fortuna che da tante altri fattori.
A meno che tu non decida di optare per una riserva privata, in cui la concentrazione di animali per km quadrato è molto elevata, le quantità e la qualità degli avvistamenti è davvero questione di buona sorte e, ovviamente, di pazienza.
Quanti giorni servono per visitare il Kruger
Questo è stato il mio primo grande dilemma durante l’organizzazione del viaggio in Sudafrica.
Noi abbiamo passato quattro giorni e mezzo all’interno del parco e abbiamo scelto di muoverci in due zone su tre (lo spiego meglio nel prossimo paragrafo). Con il senno di poi devo dire che rifarei la stessa scelta.
Quanti giorni passarci è ovviamente una scelta personale. Ci sono persone che dedicano interamente il loro viaggio al Parco Kruger, spendendoci dai 7 ai 10 giorni. C’è chi, come noi, lo inserisce in un itinerario più ampio oppure chi è disposto a dedicarci solo un paio di giorni.
Dipende da quanto è rilevante per te incontrare gli animali e immergerti nel loro habitat, quanto ti piace l’idea di stare all’interno di un ambiente unico al mondo, quante e quali attività vuoi fare.
Quali zone visitare all’interno del Parco Kruger?
La seconda scelta difficilissima, per me, è stata quella relativa alle zone del parco a cui dedicarci.
Immagina di dover decidere cosa visitare della regione Puglia nel periodo di tempo che hai deciso di dedicargli (2, 3, 4 giorni?). Impresa tutt’altro che semplice.
Devi sapere che il Parco Kruger si può dividere a grandi linee in tre zone, ognuna con delle caratteristiche ben precise determinate principalmente dal clima e dalla disponibilità di acqua:
- A Nord, le precipitazioni annue non superano i 500 mm il che significa un ambiente meno ospitale per gli animali rispetto al centro e al sud. Si può definire “nord” tutta la parte che va dal Letaba Camp in su;
- Il Centro del parco è la zona che va dal Letaba Camp al Satara. Le precipitazioni annue di questa zona sono un po’ più consistenti e la possibilità di avvistare animali aumenta rispetto al nord;
- Il Sud del parco è sicuramente la zona più popolata di animali. Le precipitazioni sono più abbondanti rispetto a tutto il resto del parco creando un rifugio perfetto per la fauna selvaggia.
Noi abbiamo scelto di dedicare due giorni all’area centrale del parco, dormendo all’Olifants Camp, e due giorni alla parte meridionale, dormendo al Lower Sabie. Ci siamo comunque mossi moltissimo a qualsiasi ora del giorno per poter avvistare più animali possibile.

Orari di apertura del Kruger National Park
Il Kruger Park è gestito da SANPARKS. Gli orari di apertura e di chiusura dei cancelli e dei camp variano di mese in mese, seguendo il ritmo delle ore di alba e di tramonto.
È possibile entrare nel parco da 12 cancelli diversi e non è consentito (se non in vie eccezionali e giustificate) arrivare dopo la chiusura dei suddetti.
Regole generali del parco
Al momento dell’ingresso nel parco vi verrà lasciato il regolamento che si intende implicitamente sottoscritto.
Le regole sono tutte di buonsenso e vanno obbligatoriamente rispettate, pena l’espulsione dal parco e il pagamento di una multa. Di seguito le principali:
- È necessario pagare una conservation fee giornaliera per ogni persona che entra nel parco
- È vietato scendere dall’auto al di fuori delle aree dedicate (rest camp, aree pic nic, aree di sosta, lookout segnalati)
- È obbligatorio rispettare i limiti di velocità all’interno del parco.
- Non è consentito il consumo di alcolici nelle aree pubbliche
- È obbligatorio rispettare gli orari di apertura e chiusura dei cancelli
- Per rimanere nel parco durante la notte è necessario aver prenotato presso uno dei camp. Non è permesso il bivacco fai da te.
- Esistono limiti di età per la partecipazione ad alcune attività. È necessario informarsi prima di incorrere in spiacevoli disguidi (soprattutto se si viaggia con bambini al seguito).
- È vietato dare da mangiare agli animali.
- Non è possibile introdurre animali nel parco.
- Non è consentito l’utilizzo di droni.
Puoi consultare il regolamento completo a questo link.
Guidare nel Kruger – safari in self-drive
Fare safari in self-drive nel Kruger è semplicissimo. Il mio consiglio è quello di acquistare una cartina del parco ad uno degli ingressi oppure ai negozi dei Camp. Sarà la tua “bibbia” per qualche giorno.
La rete viaria è strutturata in modo molto semplice e le indicazioni sono chiare. Non c’è pericolo di perdersi! I nomi delle strade principali (asfaltate), che collegano i Camp e attraversano il parco da nord a sud e da est a ovest, sono preceduti da una H mentre le strade secondarie (sterrate) iniziano con S.
Nonostante siano strade in terra battuta, non è necessario avere una jeep o una 4×4 per poterle percorrere. Noi avevamo un’utilitaria ed è stata più che sufficiente.
Le pompe di benzina sono disponibili presso tutti i Camp. Calcola bene le distanze e la benzina nel serbatoio prima di metterti in viaggio.
Per aumentare le probabilità di avvistare gli animali, ti consiglio:
- Di definire un’area circoscritta in cui guidare, giorno per giorno, considerando le distanze che separano i Camp tra loro e le aree di ristoro;
- Di lasciare la strada principale asfaltata ogni qualvolta quella secondaria porti ad una pozza o a costeggiare un fiume. Gli animali adorano l’acqua;
- Di guidare molto lentamente, intorno ai 20-25 km/h e di tanto in tanto fermarsi e sapere aspettare. Gli animali sono bravissimi a confondersi tra gli alberi, il bush e i cespugli e a comparire quando meno te lo aspetti;
- Di cercare il contatto con gli altri safaristi: magari hanno avvistato qualcosa di interessante e possono indirizzarvi nei punti giusti. Noi in questo modo abbiamo avvistato i nostri primi leoni;
- Di alzarvi molto presto e uscire dai cancelli del Camp appena possibile. Gli avvistamenti migliori si fanno di solito all’alba (ma anche al tramonto eh);
- Di alzare il naso da terra! Scoprirai che esistono centinaia di uccelli coloratissimi che popolano il Kruger;
- Di non demordere. L’avvistamento è spesso frutto di pazienza e perseveranza. Spesso dopo una giornata deludente può capitare l’inaspettato.
Non appena avvisterai qualcosa, spegni il motore dell’auto. L’animale che hai di fronte, seppur molto vicino, non ti riconoscerà come una minaccia fintanto che rimarrai sull’auto e non ti sporgerai dai finestrini.
Sono abituati a vedere le auto come “esseri” innocui e piuttosto ingombranti, quindi non temere attacchi di alcun genere.


Infine, il mio consiglio è quello di partecipare ad almeno un safari organizzato. Le guide del parco percorrono strade vietate al transito delle auto e in orari in cui i cancelli sono ancora chiusi al pubblico (questa possibilità l’avrai ovviamente solo se decidi di pernottare all’interno del Kruger).
Dove dormire quando si visita il Parco Kruger
È possibile dormire all’interno del parco, solamente presso i Rest Camp o i campeggi gestiti da SANPARKS. La prenotazione è obbligatoria e, se vuoi fare questa esperienza, ti consiglio di muoverti con molto anticipo.
Noi abbiamo prenotato a Febbraio per fine Agosto e in uno dei due Camp abbiamo dovuto accontentarci di una camera senza bagno privato, causa tutto esaurito. I prezzi per dormire all’interno del Kruger non sono proibitivi (noi abbiamo speso una media di 65 Euro a notte a camera).
Sul sito SANPARK è disponibile il listino prezzi per tipologia di camera e Camp (bungalow con bagno privato oppure condiviso, bungalow con cucina oppure senza ecc ecc). Il sito è fatto molto bene e viene spiegato tutto per filo e per segno.
È possibile verificare on-line la disponibilità delle varie sistemazioni e anche delle varie attività (di cui ti parlerò più sotto). Una volta registrati al sito è possibile prenotare la camera scelta, versando un acconto con carta di credito. Il saldo verrà chiesto 2 mesi prima del viaggio.
I Camp sono 12 e sono forniti di tutti i servizi necessari: pompa di benzina, ristorante, caffè, shop, minimarket, reception e bagni comuni. Alcuni hanno anche la piscina. Attenzione agli orari dei ristoranti (soprattutto se dovrai combinare la tua cena con un night-safari) perché dopo le 21 non servono più nulla.
Le camere sono molto spartane ma pulitissime.
Se hai un budget molto consistente puoi fare l’esperienza all’interno di una riserva privata (ce ne sono diverse nel Kruger). Preparati a sborsare cifre esorbitanti e a prenotare con almeno un anno di anticipo. Se invece decidi di alloggiare fuori dal parco, nei pressi dei cancelli esistono diverse sistemazioni che dicono essere molto belle (niente a che fare con i Camp all’interno) con diversi servizi tra cui piscine, SPA e safari organizzati.
Dove mangiare
È possibile mangiare presso i ristoranti o i caffè dei Camp oppure, facendo spesa al supermarket, fermarsi presso le aree attrezzate per il pic-nic all’interno del parco.
Noi abbiamo fatto una prima spesa abbondante il primo giorno presso il Phalaborwa Gate, in cui ci siamo riforniti di pane in cassetta e affettati per i pranzi, della frutta e dei dolci per colazione. I supermercati situati fuori dal parco sono decisamente più economici dei minimarket dei Camp.
Cosa fare nel Kruger National Park
Se decidi di dormire presso i Camp, in alternativa (o in aggiunta) al safari self-drive, di cui ho parlato sopra, puoi decidere di affidarti ai safari organizzati.
Ne esistono di diverso tipo, a seconda dell’ora del giorno in cui si svolgono:
- Morning Drive: dura circa 3 ore e inizia un’ora prima dell’apertura al pubblico dei cancelli. Assistere all’alba è una cosa straordinaria, senza contare che è forse la parte della giornata più favorevole agli avvistamenti;
- Sunset Drive: dura 3 ore e inizia un’ora prima del tramonto del sole. Durante questo safari assisterai al tramonto africano, immerso in una pace ed una tranquillità assoluta;
- Night Drive: dura 2 ore e inizia alle ore 20. Viene chiesto ad alcuni dei partecipanti di reggere delle torce in modo da illuminare il bush e “trovare” gli occhi degli animali. All’inizio sembra difficile ma poi verrà tutto più naturale. L’importante è riconoscere lo scintillio degli occhi! Di notte è possibile avvistare quegli animali che di giorno si nascondono tra la vegetazione, come ad esempio molti felini, i porcospini, le iene;
- Morning Walk: dura 4 ore e, a mio avviso, è stata l’esperienza più bella ed interessante che abbiamo fatto nel parco. Inizia anch’essa la mattina presto ed è letteralmente una passeggiata nel bush. I rangers, oltre ad accompagnare (e scortare) i partecipanti, raccontano un sacco di cose interessanti. Ad esempio, come riconoscere l’impronta di un felino; oppure come capire quanto tempo prima di voi è passato sul luogo un rinoceronte (e se questo fosse bianco oppure nero); o ancora come comportarsi in caso vi capitasse di trovarvi di fronte ad un bufalo. Nell’escursione è inclusa una colazione a base di biscotti, cioccolata e carne essiccata.

SANPARKS organizza anche altri tipi di attività (decisamente più “selvagge”) come ad esempio trekking di più giorni nel parco. Le trovi tutte sul sito.
Le attività che ho descritto sopra si possono prenotare direttamente online oppure presso la reception dei Camp. Noi ne abbiamo prenotate la maggior parte online ma non abbiamo mai visto un safari “tutto esaurito”. Se sei indeciso, puoi permetterti di prenotare in loco.
Prima di partire avevo letto pareri discordanti su queste attività: che i rangers sono poco preparati, che non ne vale la pena, che è tutto un carrozzone montato per spennare soldi ai turisti. Noi non ci siamo affatto pentiti di provarle tutte, per lo meno per godersi il parco nei momenti di chiusura al pubblico.
La differenza la fa ovviamente il ranger che guida il mezzo e il tour. Ci è capitato di incontrare persone molto preparate e alcune più svogliate.
È vero che questi safari vengono fatti con delle camionette molto rumorose ed ingombranti (le jeep da pochi posti sono riservate ai morning walk o alle prenotazioni di gruppi privati) ma nonostante ciò siamo riusciti ad avvistare molti animali che altrimenti non avremmo visto (ad esempio il leopardo). Il costo di queste attività è disponibile sempre sul sito di SANPARKS e può variare da Camp a Camp.

La nostra esperienza nel Kruger
Ecco in dettaglio i nostri 4 giorni e mezzo all’interno del Kruger National Park:
Giorno 1
Entriamo al Palaborwa Gate alle h 7:30, dopo aver fatto rifornimento, sia di cibo che di benzina, appena fuori dai cancelli. La coda in entrata è inesistente e, in men che non si dica, la nostra utilitaria solca il varco d’ingresso.
L’itinerario di massima previsto per il primo giorno è stato questo: Palaborwa Gate – Letaba Camp – Olifant Camp, deviando ripetutamente dalle strade principali asfaltate.
All’Olifant Camp, dove abbiamo pernottato due notti, abbiamo prenotato il sunset drive, in partenza alle h 16:30.


Giorno 2
Levataccia alle 4:30 per prendere parte al morning drive, in partenza alle h 5:00. Al rientro, e dopo una bella colazione, abbiamo ripreso l’auto e proseguito sulla direttrice del Satara Camp, deviando anche qui su strade secondarie, sperando in nuovi avvistamenti.
Proprio sulla strada del rientro all’Olifant, abbiamo visto i leoni! Ben 12! 😀

Cerchiamo di mangiare qualcosa prima del night drive in partenza alle h 20:00 ma non c’è verso: ristorante pieno, ci accontentiamo di un misero Cornetto Algida acquistato al minimarket.


Giorno 3
Ci mettiamo in marcia verso sud, prima in direzione Satara Camp, dove faremo colazione, e poi giù verso il Lower Sabie, dove passeremo le due notti seguenti.
I chilometri che dividono i due parchi non sono pochi, considerando anche i limiti di velocità e il fatto che, se si vogliono avvistare gli animali, si deve andare piano! Arriviamo appena in tempo per il sunset drive.


Giorno 4
Partecipiamo alla camminata dell’alba (Morning Walk) in partenza alle h 5:00 e ci mangiamo le mani per non averne fatta una prima. Questa per me è stata una delle esperienze migliori all’interno del parco: camminare nel bush, ascoltare i rumori, imparare a riconoscere quali animali sono passati prima di noi dalle orme, dagli escrementi e persino dalle ossa.
È stata un’esperienza bellissima, che consiglio a chiunque di fare almeno una volta durante il periodo di permanenza all’interno del Parco.
Durante la giornata riprendiamo di nuovo la nostra auto e giriamo alla ricerca di nuove emozioni.
Ma sarà durante l’ultimo safari notturno che il Kruger ci regalerà tantissime sorprese con altrettanti avvistamenti di nuovi animali.


Giorno 5
Carichiamo l’auto e salutiamo il Lower Sabie. Lentamente, ci dirigiamo verso sud e deviamo ripetutamente, fino ad uscire da Malelane Gate. Riusciamo ad avvistare l’ultimo branco di leoni e leonesse, al riparo dalla calura del mezzogiorno presso la diga di un fiume in secca.
Consegniamo l’auto all’aeroporto di Nelspruit per volare a Johannesburg con il volo delle h 16:30.

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