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Home/Israele/Il nostro itinerario in Israele
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Il nostro itinerario in Israele

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Vista dall’Aish HaTorah World Center

Un viaggio atteso da tanto, un assaggio di questo piccolo ma complesso Paese, della sua storia e delle persone che lo abitano. In questo post il nostro itinerario in Israele, giorno per giorno.

Itinerario in Israele

Israele è una terra speciale. È l’ombelico del mondo, un mix di religiosità e mondanità altrove introvabili; un insieme di tradizioni, sapori e profumi unici e sorprendenti.   

Organizzare un viaggio in Israele è cosa piuttosto semplice e in questo articolo ti racconto del nostro itinerario di 10 giorni in cui abbiamo cercato di concentrare l’essenziale di questo Stato.

Essendo un Paese relativamente piccolo, sembra facile scegliere dove trascorrere il tempo. In realtà, vi accorgerete che ponderare bene i giorni da trascorrere in questa o quell’altra città sarà un’impresa ardua, soprattutto se siete al primo viaggio in questa enigmatica terra.

Per tutte le info puramente organizzative, scriverò presto, e come sempre, una mini guida pratica.

Durata del viaggio in Israele: 10 giorni, dal 28 Dicembre 2018 al 6 Gennaio 2018

Volo internazionale: Roma – Tel Aviv e ritorno, con Ryanair

GIORNO 1 > Arrivo a Tel Aviv e trasferimento a Gerusalemme

Ci imbarchiamo sul volo Ryanair delle ore 12:15 per Tel Aviv che atterrerà alle ore 16:40 all’aeroporto della capitale Israeliana Ben Gurion.

Ci dirigiamo verso l’uscita del Terminal 3 da dove partono i taxi condivisi della compagnia Nesher per Gerusalemme. È venerdì ed è appena iniziato lo Shabbat. Per questo motivo abbiamo deciso di prenotare il servizio quando ancora eravamo in Italia, tramite il sito dell’Abraham Hostel di Gerusalemme.

Giungiamo in ostello dopo circa un’ora e ci preoccupiamo non poco per la cena della sera stessa. Durante lo Shabbat, infatti, e soprattutto a Gerusalemme, la maggior parte dei ristoranti, dei mezzi pubblici e degli esercizi commerciali restano chiusi.

Fortunatamente troviamo un piccolo bistrot a 10 minuti dall’ostello e soddisfiamo immediatamente la nostra voglia di hummus 🙂 .

Pernotteremo per 5 notti in una doppia con bagno in camera all’Abraham Hostel di Gerusalemme.

GIORNO 2 > Gerusalemme (Città Vecchia e Monte degli Ulivi)

Decidiamo di prendere parte al walking tour gratuito gestito dalla SANDEMANs. Non avendo prenotato in anticipo per il tour in inglese (al completo), decidiamo di seguire quello in lingua spagnola, che ha ancora qualche posto libero.

Il punto di incontro è il Jaffa Gate e la partenza è programmata alle ore 11:00.

Gerusalemme andrebbe vista accompagnati da una guida. Troppa è la storia sottostante ogni singola pietra, chiesa e quartiere, per limitarsi a passeggiare tra le sue vie come se fosse una città qualunque.

La ragazza che ci accompagna per tre ore tra i vicoli della Città Vecchia è molto preparata e coinvolgente. Percorriamo a piedi tutti e quattro i quartieri che formano la città (ebraico, armeno, cristiano e mussulmano) ripercorrendo la storia più antica di Gerusalemme e della sua evoluzione urbanistica. Il poco tempo non ci dà modo di visitare per bene ogni singolo sito, cosa che faremo in autonomia il giorno seguente.

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Il Muro Occidentale

Dato il livello di preparazione della nostra guida, decidiamo di prendere parte al tour a pagamento del Monte degli Ulivi per il pomeriggio stesso, approfittando dello sconto del 10% garantitoci la mattina stessa.

Chiudiamo il buco allo stomaco con una pannocchia cotta al vapore e incontriamo di nuovo la guida alle ore 14:00. Il bus ci porta al Monte degli Ulivi e visitiamo la Cappella dell’Ascensione e la Chiesa del Padre Nostro, dove Gesù insegnò la famosa preghiera ai discepoli.

Inizia poi la discesa dal Monte degli Ulivi, passando per i luoghi significativi delle diverse fedi: la Chiesa del Dominus Flevit, la Chiesa delle Nazioni ed infine la tomba della Vergine Maria.

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Vista sulla Spianata dal Monte degli Ulivi

Inutile cercare di descrivere la vista spettacolare sulla città vecchia di Gerusalemme, che si gode dal Monte degli Ulivi.

Stanchi e un po’ infreddoliti rientriamo in ostello e scegliamo il ristorante per la sera, l’Hatzot, in cui mangeremo divinamente, tanto che ci torneremo anche la sera seguente.

GIORNO 3 > Gerusalemme (Città Vecchia)

Riprendiamo il giro ripercorso il giorno precedente, visitando e passeggiando un po’ più lentamente.

Entriamo nella città vecchia dalla Porta di Jaffa (la più comoda rispetto alla posizione del nostro ostello) e iniziamo dal quartiere Armeno. Percorriamo il perimetro del quartiere lungo le mura e, giunti alla Porta di Zion, usciamo per visitare la vicina Tomba di David e la Basilica della Dormizione di Maria.

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La Chiesa della Dormizione di Maria

Rientriamo dalla stessa porta e ci dirigiamo verso il Cardo della città. Ci perdiamo tra i vicoletti e, giunti in prossimità del Muro Occidentale saliamo sul rooftop dell’Aish HaTorah World Center per scattare qualche fotografia dall’alto.

Vi consiglio assolutamente la salita fin quassù: i punti di osservazione in cui potrete catturare con un unico sguardo il Muro, la spianata, la Moschea e il Mausoleo non sono moltissimi.

Scendiamo al Muro Occidentale e ne approfittiamo per acquistare i biglietti per il tour sotterraneo del Muro, purtroppo disponibile solo due giorni dopo.

Ci mettiamo quindi in coda (interminabile) per la salita alla spianata ma l’orario non ci è amico e avremo tempo solo una mezz’oretta per esplorare il luogo più sacro della terra. Al di là dell’atmosfera sacrale in cui ci si sente inghiottiti, quassù si respira un’insolita pace e tranquillità, in completo contrasto con il trambusto e l’affollamento degli stretti vicoli cittadini.

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Il Mausoleo

Il tempo stringe e noi veniamo gentilmente invitati a lasciare la Spianata. Usciamo dalla porta sul quartiere musulmano e ci fermiamo da Abu Shukri per il pranzo a base di hummus e felafel (le migliori mangiate in tutto il viaggio).

Nel pomeriggio proseguiamo il nostro giro ripercorrendo la Via Crucis, tappa dopo tappa, dalla Porta dei Leoni fino alla Chiesa del Santo Sepolcro. Nonostante non sia particolarmente religiosa, devo dire che l’esperienza della Via Crucis è stata emozionante e toccante al tempo stesso. Molti gruppi religiosi pregavano e cantavano lungo tutto il percorso, fermandosi alla varie stazioni.

Saranno stati i canti, la devozione dei fedeli, il buio ormai incombente e la pioggerellina fine che con un velo umido permeava la scena, rendendola ovattata e intima, a rendere il momento così speciale e commovente?

Ancora non ci siamo dati una risposta. Quel che è sicuro è che l’arrivo al Santo Sepolcro è stato vissuto in un modo decisamente diverso dal tipico “percorso turistico” e frettoloso.

Nonostante di per se il Santo Sepolcro possa risultare a tratti irritante (orde di persone accalcate ovunque, incivili che trattano le Chiese come bidoni dell’immondizia, interminabili code per vedere qualsiasi cosa) rappresenta sicuramente la degna conclusione di tutta la giornata.

GIORNO 4 > Gerusalemme (Cittadella di David) e Betlemme

Sveglia presto e visita della Cittadella di David che ci terrà occupati per un paio d’ore.

Prendiamo poi il bus di linea per Betlemme, rigorosamente muniti di passaporto in quanto sarà necessario esibirlo al check-point sulla via del ritorno.

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Albero di Natale in piazza a Betlemme

Betlemme è un mondo a parte, un caos tipico di un paese mussulmano (ne abbiamo girati parecchi e l’atmosfera è inconfondibile), un disordine sincronizzato di venditori ambulanti che occupano ogni singolo centimetro di terreno disponibile.

Betlemme, al di là della Basilica della Natività, è un tuffo in un altro paese chiamato Palestina. Mi dicevano fosse brutta e sporca ma non mi è sembrato esserlo più di una qualunque città Tajika, Uzbeka o Uigura.

Betlemme andrebbe vissuta con calma perché sono sicura che dietro alla sua veste caotica si celino interessanti punti di vista e spaccati quotidiani. Ma non avremo tempo, in questo viaggio, di fermarci qui.

Procediamo alla visita della Basilica della Natività. All’interno della basilica si può scendere nella grotta, luogo preciso in cui si dice sia nato Gesù.

Dopo la visita gironzoliamo un poco per Betlemme e sgranocchiamo qualcosa al volo lungo la strada che ci riporta alla fermata del bus.

Rientriamo a Gerusalemme appena in tempo per fare un giro a piedi sulle mura della città vecchia.

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Vista della città vecchia di Gerusalemme dalle mura

GIORNO 5 > Gerusalemme (Yad Vashem)

Ultimo giorno pieno a Gerusalemme. Decidiamo di dedicare l’intera mattinata ad un luogo decisamente imprescindibile in un viaggio in Israele: il Museo dell’Olocausto, lo Yad Vashem.

Lo Yad Vashem credo sia in assoluto uno dei musei più ricchi e ben fatti che io abbia mai visto. Ammetto che si deve essere veramente motivati ad ascoltare tutto ciò che spiega l’audioguida (probabilmente ci si potrebbe impiegare un giorno intero) che è sicuramente ben fatta ma, per come sono io, fin troppo dettagliata.

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Yad Vashem

Non pensavo esistesse qualcosa di più toccante di Aushwitz, invece devo ricredermi. Lo Yad Vashem offre una visione così globale e multimediale della storia dell’olocausto che è impossibile uscirne immutati nell’umore e nelle considerazioni.

Dopo la visita riprendiamo il tram direzione Città Vecchia di Gerusalemme e partecipiamo al tour sotterraneo del muro occidentale. La visita guidata spiega bene la storia del muro e delle diverse stratificazioni che la città ha attraversato nel tempo ma sinceramente è un’esperienza che non ripeterei.

GIORNO 6 > Masada e il Mar Morto

Ritiriamo l’auto a noleggio prenotata il giorno precedente, di prima mattina. Il traffico di Gerusalemme è praticamente inesistente e in un’ora e mezza giungiamo al sito di Masada, costeggiando il Mar Morto.

La temperatura è decisamente diversa qui, si respira un’aria più calda e umida rispetto a quella di Gerusalemme. Dato il mio stato interessante, abbiamo optato per la salita in funivia, invece che il percorso di 45 minuti a piedi (peccato, chissà che spettacolo farlo di mattina presto, prima dell’alba).

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Le rovine di Masada e il Mar Morto

Il sito di Masada, un’antica fortezza situata su una rocca a 400 metri sul livello del Mar Morto, nonché palazzo di Erode, è spiegato molto bene dall’audioguida acquistabile all’ingresso.

La cittadina, fortificata nel I secolo a.C., era arroccata su tre diversi livelli ed era dotata di tutte le strutture occorrenti all’autosufficienza: cisterne dell’acqua, magazzini, terme.

Dopo aver trascorso circa tre ore a Masada, ritorniamo sulla strada per Gerusalemme e ci fermiamo a Ein Bokek per fare il bagno nel Mar Morto. Ci sono 24 gradi e l’acqua non è proprio caldissima ma quando mai ci ricapiterà?

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Il bagno nel Mar Morto

La sensazione di galleggiare in quell’acqua così salata e il relativo effetto auto respingente sono unici. Un’esperienza immancabile in un viaggio in Terra Santa.

Rientriamo a Gerusalemme in tempo per assistere allo spettacolo di luci e suoni che viene proposto giornalmente alla Cittadella di David.

GIORNO 7 > Tel Aviv (lungomare e Old Jaffa)

Il transfer dell’Abraham Hostel per Tel Aviv parte alle 9.30 e in un’oretta ci porterà all’omonimo ostello della capitale.

Le camere di questa struttura sono decisamente più ampie e moderne rispetto al suo gemello di Gerusalemme.

Prenotiamo subito un’auto a noleggio per le due giornate seguenti e ci incamminiamo verso Old Jaffa percorrendo prima il Boulevard Rothschild, dove faremo tappa per un’interessante visita all’Independence Hall (la stanza in cui fu dichiarata la creazione dello Stato di Israele) e poi il lungomare.

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Lungomare di Tel Aviv

Esploriamo i vicoli e le scalette che portano fino al mercato delle pulci ma non prima di aver assaggiato quello che viene definito il miglior hummus di Tel Aviv, da Abu Hassam.

Il quartiere del mercato delle pulci è un posto davvero carino dove passare qualche ora a riposarsi, a sorseggiare succo di melagrana seduti ai tavolini degli innumerevoli bar un po’ hipster, a fare acquisti trendy.

GIORNO 8 > Cesarea e Akko

Ritiriamo l’auto a noleggio di prima mattina e partiamo in direzione Cesarea. Visiteremo il sito in mattinata e, nel pomeriggio ci sposteremo un po’ più a nord, nella cittadina di Acri (Akko).

Cesarea fu un’importante porto costruito da Erode il Grande nel I secolo a.C., ripetutamente conquistato da diversi popoli nel corso degli anni, fino ad essere distrutto completamente dai Mamelucchi.

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Cesarea – L’anfiteatro

Le aree meglio conservate di Cesarea sono l’anfiteatro, l’ippodromo affacciato al mare, e l’acquedotto.

La cittadina fortificata di Acri si trova invece un po’ più a nord rispetto a Cesarea e, a mio avviso, è uno di quei posti che non dovrebbe mancare in un itinerario in Israele.

Acri fu soprattutto musulmana, prima sotto gli Arabi nel dal 640 d.C. e poi con gli Ottomani dalla fine dell’XVIII secolo. Il dominio arabo si alternò a quello cristiano prima con i Crociati e poi con i Cavalieri Ospitalieri.

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Vicoli di Acri

Visitiamo la Cittadella e il Tunnel dei Templari. Riusciamo ad esplorare i vicoletti della città vecchia, il mercato e il porticciolo prima di riprendere l’auto verso Tel Aviv.

Intanto lo Shabbat è iniziato e piano piano la città si spegne.

GIORNO 9 > Haifa e i giardini Baha’i

Ci muoviamo di buon ora in direzione di Haifa, cittadina con un importante porto commerciale, non molto interessante se non per i suoi bellissimi giardini Baha’i.

Prendiamo parte alla visita guidata gratuita delle ore 12:00, presentandoci rigorosamente mezzora prima per essere sicuri di entrare.

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Haifa – Giardini Baha’ì

I giardini valgono effettivamente la strada per Haifa mentre la cittadina lascia un po’ il tempo che trova.

Rientriamo a Tel Aviv, riconsegniamo l’auto e facciamo una lunga passeggiata dal vecchio porto di Tel Aviv verso nord.

GIORNO 10 > Tel Aviv (Camel Market e mercato delle pulci) e rientro a Roma

Essendo l’ultimo giorno in Terra Santa e dovendo muoverci per l’aeroporto intorno all’una del pomeriggio, decidiamo di spendere le ultime ore al Camel Market, poco distante dal nostro ostello e di spostarci poi di nuovo a Old Jaffa per un ultimo giro al mercato delle pulci.

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Il Mercato delle Pulci

Per non rischiare di rimanere imbottigliati nel traffico di Tel Aviv prendiamo il treno che ci porterà direttamente in aeroporto.

Ci rendiamo conto che il nostro viaggio è stato solo una toccata e fuga in questo paese così complesso e variegato ma ci portiamo a casa un’esperienza piacevole che aggiungerà un po’ di esperienza e consapevolezza nei confronti di temi tanto attuali quanto delicati relativi a questo Paese.

Written by:
Elena Frigerio
Published on:
11 Marzo 2019
Thoughts:
2 commenti

Categories: Israele

Interazioni del lettore

Commenti

  1. Simona

    28 Settembre 2019 alle 11:36

    Mi mancano i tuoi articoli… che come sempre amo! :-*

    Rispondi
    • Elena Frigerio

      3 Ottobre 2019 alle 12:35

      prima o poi tornerò… spero prima che poi! grazie cara

      Rispondi

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